“Se siete perseguitate, non isolatevi mai, denunciate chi vi rende la vita un incubo e soprattutto non sentitevi mai sole”. Il questore di Cagliari, Pierluigi D’Angelo va dritto sicuro cercando di non far abbassare la guardia nei confronti di chi è vittima di persecuzioni e molestie. Poi, un fatto molto importante, la prevenzione: poche regole ma fondamentali e un numero dedicato, il 1522, della rete Nazionale Antiviolenza, che risponde ai casi e alle situazioni quotidiane su questo tema. Ancora le donne le principali vittime di episodi di stalking.
IL 70ENNE MOLESTATORE. L’ultimo, l’ennesimo fatto stavolta curioso ma abbastanza grave, quello di questa notte, intorno alle due del mattino, dove è stato arrestato un 70 enne a Cagliari, nel rione di Sant’Avendrace: gli agenti della squadra Volanti lo hanno sorpreso sotto casa della ex con un machete, un coltello e un martello. La donna lo aveva denunciato nei giorni scorsi, così l’anziano è finito in manette. Gli agenti hanno subito individuato l’uomo, già noto alle forze dell’ordine, fermo davanti al cofano della propria auto, con il portellone sollevato. Bloccato e controllato, è risultato in possesso di un machete costruito artigianalmente, poggiato all’altezza della serratura del bagagliaio, mentre all’interno del cofano erano nascosti un coltello da cucina e un martello.
IL DRAMMA. La donna ha raccontato ai poliziotti che dalla separazione, avvenuta circa un anno fa, l’ex compagno ha iniziato ad assumere atteggiamenti persecutori con telefonate e messaggi ad ogni ora del giorno e della notte e con continui appostamenti sotto la sua abitazione. I comportamenti erano diventati così pressanti da spingere la vittima a presentare una denuncia nei giorni scorsi.
I CONSIGLI. Ed è proprio il questore del capoluogo cagliaritano, Pierluigi D’Angelo a dispensare i principali consigli a coloro che vivono situazioni e drammi da non sottovalutare. Un piccolo vademecum cartaceo con le dieci principali regole da seguire alla lettera: “In particolare – dice il numero uno di via Tuveri, D’Angelo – le vittime sappiano che se qualcuno molesta una donna, occorre che la stessa si rivolga in un ufficio della Polizia di Stato dove ci sono persone prima ancora che essere poliziotti a prendersi cura della perseguitata e metterla in contatto anche con dei centri specializzati, mai tentare di negoziare con il molestatore, tenere sempre il proprio telefono a portata di mano per chiamare in caso di emergenza il 113, conservare sempre ogni traccia di sms, mail, minacce verbali, cambiare spesso tragitto quando si fa rientro a casa, ricordarsi che non bisogna mai isolarsi ma bensì reagire e denunciare chi si ostina a rendere la vita degli altri in un incubo”











