“Per questo Governo non esistiamo, ecco perché dobbiamo riprenderci le vie e le strade”. Il primo Sardegna Pride con un governo nazionale di centrodestra guidato da Giorgia Meloni non poteva non avere anche delle rivendicazioni di tipo politico, soprattutto in questo giorni nei quali il tema dei figli alle coppie omosessuali e con il recente no alla nascita del figlio di due padri in Italia e il sì a tre casi di mamme, decisioni prese dal tribunale tutelare di Milano. Politica a parte, il lungo corteo arcobaleno della comunità Lgbtq+ è partito dal Parco della musica e, dopo esser arrivato alla fine di via Dante, è tornato indietro per il gran finale, con la lettura del documento politico.
Presenti sei carri, tante drag queen e la musica ha accompagnato il corteo dall’inizio alla fine. Moltissimi giovani ma anche famiglie e coppie sposate. Tutti uniti nel ribadire che “sui diritti non si può tornare indietro, l’amore è universale e mai contro natura”.










