Cagliari, “Il sogno di Giulia” compie sei anni

Dal dolore per la perdita della loro piccola amata a un centro di condivisione per tutti i bimbi.


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Tra giocattoli e materiale scolastico, possono prendere ciò che serve, accompagnato da tanto amore e un dolce sorriso. “C’è un piccolo scrigno in città, che non contiene oro e neanche pietre  preziose, ci puoi trovare un bene più grande : amore, condivisione e rispetto, quei tesori insomma che fanno bene alle famiglie e che sono custoditi e distribuiti da Eleonora e Alfio e i loro amici” hanno espresso i genitori di  Giulia Zedda.

Sei anni fa, già per il funerale, la famiglia ha raccolto dei soldi che sarebbero serviti per i fiori “e li abbiamo donato a tre associazioni che ci hanno aiutato negli anni della malattia. Il giorno del funerale una mamma è venuta da me e mi ha chiesto aiuto perché doveva fare una visita al cuore a pagamento e non aveva i soldi . Le abbiamo dato 150 euro. Appena rientrati dal cimitero. Sin da subito Giulia ha operato. Non ci ha fatto piangere, non ci ha abbandonato nel dolore, ma ha fatto aprire il nostro cuore per il bene di altri bambini.

Due mesi esatti dalla mancanza di Giulia stavamo già donando tutte le sue cose alle case famiglia dove c’erano dei bambini che hanno gradito tantissimo i pattini, i giochi di società ,gli abiti e i libri di Giulia, tutto quello che lei aveva messo da parte in vita.

Era difficile separarsene,

non lo nascondo,

faceva molto male, ma era nello stesso tempo catartico, era il suo volere, era ciò che aveva sognato e desiderato e noi genitori dovevamo ascoltare e mettere in pratica.

Sei anni fa cercavamo dappertutto un locale, un salone  parrocchiale, che ci potesse ospitare per poter realizzare il sogno.

Nessuno ci ha aiutato”. Non si sono persi d’animo e hanno continuato a combattere per realizzare ciò che la bimba voleva, ossia donare ai piccoli come lei. “Sei anni fa  cercavamo il nostro punto di distribuzione per donare cose e sogni.

In un’estate rovente, abbiamo chiesto a tantissime persone, ma nessuno ci ascoltava,

ci credeva, ci dava retta.

Sembrava una cosa velleitaria, un progetto vuoto, senza vere certezze.

Solo Barbara e Roberto, due super genitori di tanti bambini loro e adottati, due genitori che fanno parte della comunità di don Oreste Benzi,

hanno creduto in noi,

ci hanno dato un posticino piccolo e carino, una portineria con una enorme scrivania e quattro armadi, da lì abbiamo avuto il coraggio di incominciare, senza esperienza, molto incoscienti e fiduciosi nella provvidenza.

 

Non avremmo mai immaginato che lì avremmo passato tanto tempo, che avremmo realizzato tanti sogni di bambini, che avremmo visto nascere tanti bambini belli belli che ancora oggi vengono a trovarci.

 

Eravamo molto disordinati con le cose per mancanza di spazio e ogni volta che andavamo in via Giardini 159, ex convitto delle suore francesi, dovevamo  mettere tutto fuori nel piccolo giardinetto, nelle scatole, separando i giochi dalle scarpe, dai libri, dalle attrezzature.

 

Ma era bellissimo

Abbiamo iniziato ufficialmente il 14 settembre 2018, erano passati solo 4 mesi da quando Giulia era andata via e già era presente col suo sogno”.


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