Partito da viale Trieste ormai si è esteso a viale Trento e alle sue traverse lambendo anche via Vittorio Veneto. Un altro nucleo istallato in via Po sta crescendo domenica dopo domenica e occupa via Simeto, via Garigliano e parte di viale Elmas . Insomma i venditori aumentano in modo geometrico e sono costretti a occupare gli spazi dalla mattina all’alba praticamente, per avere una posizione appetibile in quel grande supermarket all’aperto.
Un grande bazar dunque a imitazione dei Suk arabi dove si trova di tutto dai mobili, all’abbigliamento, dalle lampade, alla ferramenta, dai libri alle borse, dai quadri alle tende, ma non mancano i prodotti alimentari frutta compresa. Certo la provenienza di molte merci, alcune volte, è dubbia ma vi sono tanti che vendono le cose che non servono, altri che hanno qualche problema finanziario e cercano di piazzare anche oggetti di valore o legati a ricordi importanti per far soldi e sopravvivere.
La Porta Portese sarda dunque è un fenomeno in crescita che ogni domenica aumenta il suo spazio e i suoi venditori, oggi è composta da due nuclei che, se continuano a ingrandire, si potrebbero riunire e formare un mega mercatino spontaneo. Per ora nessuna regola e nessuna imposizione per questo suk cagliaritano che pertanto è un’organizzazione spontanea composta da molti venditori dilettanti della domenica ma anche da qualche professionista che ha trovato un modo per sbarcare il lunario vendendo cianfrusaglie in un luogo sempre più frequentato da acquirenti in cerca di un ipotetico affare. Guardate il VIDEO con una panoramica sul mercatino.