La sera e la notte, soprattutto, almeno sino alla fine del turno. Ma anche la mattina, seppure più raramente, le criticità che vivono gli autisti del Ctm sono in aumento. Hanno scioperato e protestato, oggi, per chiedere di potere avere accesso al ruolo di controllori, dopo il corso di abilitazione già svolto e con l’azienda che, invece, avrebbe assunto personale esterno. Ma, proprio sotto il palazzo del Comune guidato dal sindaco Paolo Truzzu, le lamentele principali hanno riguardato la sicurezza. Daniele Meloni, 55 anni, cagliaritano, è autista del Ctm dal 1992: “Ho fatto il corso di abilitazione per passare al settore della polizia amministrativa, quindi sono pronto a svolgere questo nuovo lavoro, ma l’azienda ha mancato gli accordi, li ha disattesi nel 2018, inserendo esterni all’azienda. Se un conducente sta male per motivi collegati al lavoro come il mal di schiena può e deve avere quella valvola di sfogo che arriva dal ruolo di poliziotto amministrativo”. Meloni, che è anche delegato sindacale Uil, racconta: “Le strade sono dissestate e lo stress è tantissimo, soprattutto per la sicurezza che, ultimamente, è un grosso problema. Va sempre peggio, c’è qualcuno che dice che a Cagliari è tutto regolare ma non è così, basta farsi un giro nella Marina o in un’altra zona di notte con moglie, figlio o fidanzata per rendersene conto. Anche per chi come guida un pullman, è uguale: ho rischiato di essere aggredito e solo grazie all’esperienza e alle buone maniere ho evitato scontri fisici”.
Un’altra testimonianza arriva da Riccardo Sedda, 49enne di Villaspeciosa, autista del Ctm dal 2007: “Ho già 8 punti riconosciuti dalla malattia professionale dell’Inali per 3 ernie del disco. Le strade di Quartu, mamma mia, come Cagliari. I sedili ergonomici portano comunque a delle sollecitazioni gravose e a volte non funzionano. Guido anche per 7 ore al giorno, a Cagliari i problemi legati alla sicurezza si evidenziano soprattutto la sera”, afferma Sedda, che è anche delegato Faisa-Cisal, “a causa dei giovani che si ubriacano e che non hanno rispetto nemmeno di noi autisti. Nel 2016 ho subìto un’aggressione in via Is Mirrionis. Ero alla rotonda, diretto con la linea 3 in via Abruzzi, sono passato affianco ad una Clio bianca, il mio raggio di manovra era superiore a quello dell’automobilista che si è trovato stretto. Alla fermata successiva mi sono affacciato dal finestrino per chiedergli cosa fosse successo e mi ha dato un pugno in faccia. Ancora oggi ci sono pericoli, anche quando chiedo di fare indossare la mascherina. Ci sono anche gli extracomunitari che stanno diventando invadenti, sapendo che forse fanno quello che vogliono in Italia, anche loro danno problemi. Ho chiesto all’azienda di blindare, chiudere totalmente i nostri posti di guida”.









