Villanova è “molto chic e un po’ parigina, c’è via Sulis regno dello shopping e via Piccioni somiglia a Montmartre”. E, se non si vogliono spendere soldi, c’è sempre “il rione di Castello, dove si possono ammirare panorami splendidi”, così come “dalla Sella del Diavolo al Poetto”. Un tuffo nella multiculturalità? “Alla Marina”, mentre per Stampace vale la regola fissa che la vuole “anima fissa della città”. Fin qui sembrano tutte classiche descrizioni di un’altrettanto classica guida turistica. La novità? “Cagliari al femminile” è il primo “vademecum” pensato per le viaggiatrici. Fenicottero simbolo di Cagliari nella copertina, sono tantissimi i percorsi tra le 202 pagine del libro realizzato dall’avvocato Claudia Rabellino Becce. Quarantotto anni, nata a Savona ma residente nel capoluogo sardo da quindici anni, ha semplicemente osservato la sua nuova città, descrivendola e dando suggerimenti. “È una città che si presta a essere vissuta al femminile, ma la guida può diventare fonte di spunti interessanti anche per un uomo”.
Si snoda principalmente tra i quattro quartieri storici, “Cagliari al femminile”, ma ci sono anche delle fughe, come quella verso il Poetto: “Il tramonto in cima alla Sella del Diavolo è estremamente romantico”, afferma l’autrice, “mentre al bastione Santa Croce un aperitivo è d’obbligo”. Appassionata di viaggi, Rabellino Becce ha girato mezzo mondo, e forse pure qualcosa di più: “Sono stata in Medio Oriente, ho vissuto in Croazia, ho girato l’Europa e fatto tappa negli Stati Uniti”. E, se è vero come è vero che la guida può anche essere sfogliata dagli uomini, l’avvocato con la passione di scorci mozzafiato e stradine che profumano di storia è sicura: “Spesso i cagliaritani guardano ma non vedono la loro città, danno tutto per scontato. Non si meravigliano dell’avere, ovunque, posti stupendi”. Donne turiste da sole? La Rabellino Becce approva senza nessun tentennamento: “Cagliari è una città sicura per una donna, la qualità della vita è sopra la media. Sono felice di poter far crescere qui i miei figli”.










