Un no secco e deciso al ritorno dell’esame scritto alla maturità. Gli studenti delle superiori di Cagliari lo urlano al ministro dell’Istruzione Bianchi, che ha deciso di riproporre il classico schema dell’esame delle superiori che si svolgeva prima della pandemia. Ragazzi e ragazze si sono ritrovati in piazza Garibaldi, insieme all’associazione studentesca Eureka, per chiedere l’immediata cancellazione delle nuove regole. “Dopo due anni tra didattica a distanza, abbandoni e problemi è assurdo riproporre un esame come quello prima della pandemia”, questa la motivazione principale. E gli striscioni aiutano a rinforzare il loro concetto: “Gli immaturi siete voi”, “Bianchi bocciato”.
“Siamo qua perché siamo arrabbiatai. Dopo due anni di Dad, due anni di abbandono scolastico, due anni di aumenti delle diagnosi di patologie mentali, due anni di didattica messa da parte e svolta in maniera inefficiente e classista: dopo questi due anni Bianchi ha deciso per noi”, spiega Jana Giacobbe, studente del Siotto. “Ha deciso per noi una maturità che si rifà a quella che abbiamo subito prima del covid, pensata senza tenere conto di tutto quello che ci è capitato in questi due anni. Ma d’altronde siamo sicurai di volere un esame? Un esame che ha valutato lai nostrai compagnai in modo asettico, disonesto rispetto a cinque anni di studio.
Un esame basato sul voto numerico, che non può essere per sua natura rappresentativo di cinque anni di scuola. Non solo dobbiamo impedire questi esami, non dobbiamo permettere che un esame giudichi quello che è stato un lungo percorso di studi. Il Covid non è un alibi: è l’aggravante di una situazione già marcia, ed oggi è il giorno in cui sradicheremo questa piaga dall’istruzione”.









