La lunga lettera scritta dai rappresentanti dei licei di Cagliari che hanno deciso di esporsi per combattere un problema ormai diventato costante:
“Negli ultimi mesi è cresciuta la preoccupazione per le attività del Blocco Studentesco nelle scuole di Cagliari. Questo movimento, nato come diramazione studentesca di CasaPound, si ispira a ideologie di estrema destra e ha suscitato numerose polemiche per la sua azione negli ambienti scolastici, tra atti di vandalismo, intimidazioni e strumentalizzazione delle proteste studentesche per fini politici.
Cosa è successo? Il 27 gennaio 2025, gli studenti del Liceo Alberti hanno deciso di riprendersi la loro scuola, deturpata da graffiti inneggianti al Blocco Studentesco, realizzati illegalmente all’interno dell’istituto. Dopo un’assemblea dedicata alla Giornata della Memoria, hanno ridato dignità agli spazi scolastici riverniciando le pareti imbrattate. Ma pochi giorni dopo, nuovi graffiti hanno ricoperto le pareti appena ripulite. Non solo: il Blocco Studentesco si è presentato all’ingresso di Via Ravenna distribuendo volantini e cercando di intimidire gli studenti che avevano partecipato all’iniziativa. Oggi, come rappresentanti degli studenti delle scuole di Cagliari, denunciamo con forza questi atti e ci opponiamo a chiunque voglia trasformare le nostre scuole in un terreno di propaganda e intimidazione. Non accetteremo più che le mura scolastiche, simbolo di crescita ed educazione, siano usate come veicolo di odio e intolleranza.
Il caso del Liceo Alberti non è isolato. Negli istituti superiori cagliaritani, il Blocco Studentesco ha intensificato la propria presenza con volantinaggi, episodi di vandalismo e una costante pressione sugli studenti. Si moltiplicano le segnalazioni di intimidazioni, minacce verbali e atti di aggressione nei confronti di chi si oppone alle loro attività. La scuola, luogo deputato alla formazione e alla crescita personale, rischia di trasformarsi in uno spazio segnato dalla paura e dalla conflittualità. Parallelamente, il Blocco Studentesco continua a portare avanti attività che confermano la sua strategia di strumentalizzazione politica. Un esempio recente è la raccolta firme organizzata in Piazza Sergio Ramelli per la cosiddetta “remigrazione” degli stranieri, una campagna chiaramente ispirata a ideologie xenofobe. Il fatto che un movimento studentesco si impegni in battaglie del genere dimostra come, dietro la facciata dell’attivismo scolastico, si celi un chiaro progetto politico volto a diffondere idee estremiste. Ma soprattutto, questo tipo di retorica rappresenta un pericolo concreto per gli studenti stranieri che ogni giorno condividono con noi le aule, le amicizie e il percorso scolastico. Promuovere idee di esclusione e discriminazione mina le basi stesse della convivenza nelle nostre scuole, creando un clima di insicurezza per chi proviene da un altro Paese o ha origini diverse. Le scuole devono essere spazi inclusivi, non luoghi in cui diffondere paura e divisione.
Il nostro messaggio di rappresentanti: di fronte a questa situazione, chiediamo con forza che le istituzioni e le forze dell’ordine intervengano per fermare questi atti di vandalismo e intimidazione. È inaccettabile che il Blocco Studentesco possa continuare a minare la sicurezza della nostra comunità scolastica senza conseguenze. La libertà di espressione è un diritto fondamentale, ma non può mai diventare un pretesto per prevaricare, vandalizzare e intimidire. Il rispetto degli spazi comuni e della comunità scolastica viene prima di qualsiasi slogan. La comunità scolastica di Cagliari chiede con urgenza un intervento per garantire che le scuole rimangano luoghi sicuri, liberi da propaganda neofascista e intimidazioni”.
In fede,
I rappresentanti d’istituto del Liceo Alberti, del liceo Dettori, del liceo Siotto, dell’istituto Scano Baccaredda, del liceo Motzo, del liceo Pitagora, del liceo Euclide, dell’istituto De Sanctis Deledda, del liceo Foiso Fois, del liceo Eleonora D’Arborea e del liceo Michelangelo.
scritto da:
Matilde Curreli, Michele Tatti, Giulia Amadei.