Cagliari, dopo 11 anni Zedda dona al Comune l’orologio extralusso del Sultano

Il via libera della giunta Truzzu dopo una procedura complicata. L’ex sindaco voleva donarlo all’amministrazione già nel 2019, ma gli uffici avevano bloccato tutto per vederci chiaro. Nel gennaio scorso le spiegazioni di Zedda: “Era un regalo per la mia persona”. Resterà al Comune ma non potrà utilizzarlo nessuno


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Ora il Comune possiede un orologio extralusso. L’aveva ricevuto Zedda in dono dal Sultano dell’Oman in visita a Cagliari nel 2012. L’ex sindaco ha deciso di donarlo al Comune nel 2019 e la giunta Truzzu l’ha accettato solo in questi giorni mettendo fine alla complicata vicenda.

La storia parte nell’agosto del 2019, quando arriva agli uffici comunali l’atto di donazione con il quale Massimo Zedda, consigliere regionale dei Progressisti ed ex sindaco del capoluogo, dichiarava di donare al del Comune di Cagliari un orologio Royal Oak Cronografo in oro rosa di marca “Audemars Piguet” del valore di 58 mila e 500 euro (secondo la valutazione di stima dell’esperto Ernesto Coroneo) che gli era stato donato dal Sultano dell’Oman, in visita a Cagliari nel 2012, periodo in cui  Zedda governava la città.

Tuttavia il Comune non ha accettato subito: l’amministrazione ha ritenuto di subordinare l’accettazione ad una verifica circa le ragioni di tale dono, cioè se riconducibili alla persona o al ruolo a suo tempo rivestito di rappresentante del Comune di Cagliari, anche in considerazione che tale ultima circostanza, qualora accertata, avrebbe esonerato il Comune dall’onere di formalizzare l’accettazione.

Solo nel gennaio scorso Zedda ha espressamente dichiarato che “l’oggetto è un dono del Sultano dell’Oman, venne all’epoca esplicitato e ribadito, in modo inequivocabile, che si trattava di un dono alla mia persona e non al Comune, tanto che venne chiesto l’indirizzo della mia abitazione privata per la consegna. La donazione del detto bene, a favore del Comune, trova origine proprio nella riconducibilità del medesimo alla mia persona”. La giunta Truzzu ha così deciso di accettare il prezioso orologio per incrementare la consistenza del patrimonio comunale e ha disposto che non sia consentito a nessuno l’utilizzo personale del cronografo.