Sotto accusa il minore che ha lanciato dal ponte di Lanusei un gattino di poche settimane e le sue amiche, minorenni anche loro, che hanno filmato la terribile scena. Scende in campo anche Anna Salaris, coordinatore Regione Sardegna del Movimento Animalista e Responsabile Reg. LEIDAA Sardegna e Presidente sezione di Cagliari in difesa dei diritti degli animali dopo il grave gesto messo in atto la settimana scorsa da alcuni ragazzini. “Sulla base della ricostruzione riportata alla scrivente da vari contatti – si legge nella denuncia depositata presso il Tribunale dei Minori di Cagliari – nei giorni scorsi, un giovane, (…) in maniera sadica, allo scopo del suo divertimento e delle amiche presenti, lancia in un dirupo un gattino inerme, appena nato.
Il tutto viene ripreso, con il telefonino da una certa (….) e postato tranquillamente su Facebook; la terza attrice di questo fatto a dir poco infame, (…) incitava ridendo divertita a compiere l’insano gesto del lancio nel dirupo, dell’inerme ed indifeso, minuscolo gattino, che miagolava disperato.
L’animale veniva lanciato al solo scopo di essere ucciso, in quanto sia per la sua impossibilità a difendersi dalla presa mortale, l’altezza, la violenza con cui viene lanciato il povero micio non può avere possibilità di salvarsi”.
Assieme alla denuncia è stato allegato il video integrale dell’esecuzione che viene descritta, passo dopo passo, da Salaris.
“Quello che appare ancora più triste in questa vicenda è che siano spesso i più giovani a macchiarsi di questi gesti di estrema crudeltà nei confronti di animali ed esseri indifesi.
Si auspica che i responsabili di questo gesto, ennesimo, in Sardegna riguardante un animale vengano perseguiti per il reato commesso e per tutto ciò che riteniate punibile”.
Salaris elenca le norme che regolano la disciplina in materia, per poi specificare che
“il presente atto è da intendersi atto di querela contro colui che risulterà responsabile del fatto di reato, per il quale si chiede espressamente la punizione penale ai sensi di legge opponendosi sin d’ora al decreto penale di condanna.
Si chiede che venga valutato il grado di pericolosità sociale, in quanto è scientificamente provato che chi maltratta ed uccide gli animali, possa diventare un possibile assassino”.










