È stato trovato morto in casa tre giorni fa, Michele Marras. Quarantasei anni, di Cagliari, era molto conosciuto nel mondo delle discoteche e dei club, avendo lavorato come buttafuori. Oggi c’è stato il suo funerale, nel piazzale esterno del cimitero di San Michele: accanto alla bara i genitori, i fratelli e i tanti amici di Marras. La cremazione, però, non c’è stata. Il motivo? La decisione è arrivata dal pm, c’è la necessità di fare tutta una serie di verifiche e approfondimenti. Infatti, gli stessi titolari dell’agenzia funebre hanno ricevuto la comunicazione, da parte del pm Ginevra Grilletti, dello stop alla cremazione. Stando a quanto si apprende, sul corpo del quarantaseienne non sembra siano stati trovati segni che possano fare pensare a una morte violenta. Gli inquirenti, il giorno del ritrovamento del corpo all’interno dell’abitazione, hanno sentito per ore i familiari e, a quanto trapela, hanno sequestrato vari oggetti di proprietà del 46enne, incluso il suo cellulare di Michele Marras. I parenti hanno risposto a tutte le domande, con la massima disponibilità. E in seguito alle loro parole, probabilmente, è emersa la necessità per gli investigatori di volerci vedere più chiaro, controllando anche i messaggi spediti e ricevuti e le telefonate in entrata e in uscita fatte da Marras.
Al momento non trapela altro. Tutti i parenti di Michele Marras sono chiusi nel dolore, e non rilasciano nessuna dichiarazione ufficiale. Sanno, naturalmente, delle verifiche in corso. Nei prossimi giorni, ad approfondimenti conclusi, dal palazzo di giustizia di Cagliari dovrebbe arrivare il via libera alla cremazione.










