Sono in via Ospedale dagli anni ’50 del secolo scorso. Ma i gesuiti hanno abitato e operato a Stampace dal 1585. Però i tempi cambiano. E oggi i pochi padri rimasti stanno preparando le valigie per trasferirsi nella facoltà teologica di via Sanjust. Continueranno però a celebrare nella chiesa di San Michele, ma venderanno l’attiguo convento di via Ospedale. Lo stabile, in pieno centro storico, fa gola a molti privati. Ma i religiosi hanno una trattativa aperta con l’Arcidiocesi di Cagliari che avrebbe già dato rassicurazioni sulla permanenza delle storiche attività (Cvx, Congregazione degli Artieri, missione Africa) in via Ospedale. E la Curia, secondo alcune voci, potrebbe ricavare in alcuni spazi del convento, precisamente nel vecchio cinema che si affaccia su via Ospedale, la nuova mensa Caritas, sfrattata da viale Sant’Ignazio e in cerca di una nuova sede dopo il no della Regione all’ex caserma dell’Aeronautica di Monte Urpinu.
L’addio dei gesuiti da Stampace. I gesuiti sono in via Ospedale dal 1958. Ma sono a Stampace da molto prima, anche se con qualche decennio di sosta legato ai momenti difficili della storia dell’ordine di papa Francesco. Sono nel quartiere esattamente dal 1585, quando fu costruito il noviziato gesuitico (l’attuale caserma Demurtas di via Azuni, centro di medicina legale militare) in quella che allora veniva chiamata “S’arruga de monti”. Oggi i padri sono pochi e anziani e i gesuiti stanno ripensando tutte le comunità italiane. La decisione era nell’aria da tempo ma ora la trattativa sarebbe alle fasi conclusive. L’ottimo lavoro fatto dall’ordine di Sant’Ignazio di Loyola nell’antico rione cagliaritano ha spaventato gli stampacini e i tanti cagliaritani che frequentano San Michele. Ma le rassicurazioni sono già arrivate.
“E’ stato fatto un incontro con tutti i gruppi. Siamo ancora in fase di trattativa e dunque nel campo dell’ipotetico. Ma sicuramente lo scenario è quello dell’addio al convento”, spiega padre Guglielmo Pireddu, “se non accade oggi sarà domani. Quello che posso dire è che il piano di riunificazione delle comunità italiane prevede che a Cagliari ci sia una sola comunità di gesuiti e sarà quella della facoltà teologica (in via Sanjust ndr). Ma i gesuiti manterranno il servizio nella chiesa di San Michele e rimarranno a Stampace anche tutte le opere apostoliche. Nell’incontro con il padre provinciale abbiamo garantito che non cambierà nulla da questo punto di vista. La diocesi”, conclude, “è contenta del fatto che queste attività proseguano con la nostra supervisione”.
Il convento dunque è destinato all’arcidiocesi cagliaritana, da tempo impegnata a cercare una nuova sede per la mensa Caritas. Lo stabile di viale Sant’Ignazio è interessato dai lavori di restauro urgenti e dovrà essere abbandonato. La giunta regionale di Pigliaru aveva destinato l’ex caserma dell’aeronautica alla Cittadella della solidarietà che prevedeva anche uno spazio alla mensa. Ma la giunta Solinas ha cancellato il progetto e la Caritas ora cerca una nuova sede per la distribuzione quotidiana dei pasti agli indigenti. Secondo alcune voci potrebbe acquistare il convento dei gesuiti per sistemare la mensa Caritas nella vecchia sala cinematografica (chiusa da tempo) di via Ospedale, in pieno centro e non lontano dalla vecchia mensa di viale Sant’Ignazio. Al momento è solo un’ipotesi. Ma è concreta e circola anche in consiglio comunale. Dove però si sta cercando un’alternativa. Una mozione depositata dal centrosinistra chiede alla giunta di avviare una trattativa con l’Aou e la Regione per la sistemazione della Cittadella della Solidarietà e della mensa Caritas nei locali del San Giovanni di Dio.









