Ha avuto un incidente con un’altra auto due mesi fa, in piazza Repubblica a Cagliari. L’altro automobilista, però, non si è fermato ma lei, Alessandra Atzori, 64enne cagliaritana, è riuscita a leggere la targa. Tornata a casa, ha cercato su internet un modo rapido per risalire al proprietario dell’auto: “Sono entrata in un sito e ho pagato 6,90 euro con la carta di credito. Sono stati rapidissimi, mi hanno subito fornito le informazioni giuste”. Così, la donna è riuscita a rintracciare l’automobilista: “Aveva colpito il mio specchietto, distruggendolo. Alla fine si è scusato e ha pagato i danni”. Tutto bene, quindi? Nemmeno per idea. A un mese di distanza, sul conto della sessantaquattrenne, compare una voce: “Acquisto sportivo di 44,90 euro, Amsterdam”. La Atzori, lì per lì, non si preoccupa: “Avevo fatto acquisti online, ho pensato che quella voce si riferisse proprio alle mie spese”.
E invece no: “Due giorni fa, a un mese esatto di distanza, un altro prelievo da 44,90 euro. A quel punto ho capito di essere stata truffata, almeno penso, o di essermi abbonata a mia insaputa al sito. Ho infatti controllato su internet, trovando una serie di recensioni tutte simili: c’è altra gente che racconta di essersi vista prelevare, dal conto, decine di euro al mese, per un servizio in abbonamento non richiesto. In pratica, pagando quasi 50 euro al mese puoi cercare i proprietari di tutte le auto che vuoi inserendo il numero di targa. Ma io non l’ho mai sottoscritto, ovviamente non so se, magari, non ho letto con attenzione tutte le informazioni al momento dell’abbonamento. Ma credo di essere nel giusto”, afferma la Atzori. “Domani andrò in banca e mi farò dare tutta la documentazione del caso, poi subito in questura per denunciare tutto. Spero davvero di essere rimborsata, un amico mi ha detto che mi sarei dovuta rivolgere all’Aci ma, in quei momenti, non ci avevo pensato, avevo fretta di risalire all’automobilista che mi aveva tamponato”.