di Paolo Rapeanu
Turni che non verrebbero rispettati – anzi, allungati a dismisura oltre i limiti previsti dalla legge – pause ridotte al lumicino e, di conseguenza, operatori sempre più arrabbiati. Questo il quadro che dipingono vari sindacati – Fials in testa – legato al “mondo” del 118 sardo. E nel mirino finisce l’Areus. “Dodici ore consecutive di servizio, la legge vieta di farle perchè dopo sei ore ci deve essere una pausa di almeno mezz’ora che però non c’è mai, solo dieci minuti”, dice Alfonso Lai, dirigente sindacale della Fials e referente per l’Areus: “I turni sono pienamente illegittimi, gli operatori sono furenti, soprattutto per chi opera dalle venti alle otto del mattino del giorno successivo. Ho chiesto di calendarizzare una riunione urgente, contattando i piani alti dell’azienda, ma non mi è stata data nessuna risposta”.
Criticità nell’Areus vengono denunciate anche da Cgil, Cisl e Uil. I tre sindacati hanno scritto una lettera al direttore generale, Giorgio Lenzotti. Poche righe ma che ben fotografano una situazione di caos: “Chiediamo un incontro urgente per discutere dell’orario di lavoro e delle problematiche varie del personale del 118. Riteniamo necessario”, affermano Roberta Gessa della Fp Cgil, Massimo Cinus della Fp Cisl e Fulvia Murru della Fpl Uil, “cercare di trovare soluzioni condivise in ogni realtà territoriale per venire incontro alle esigenze del personale, in attesa dell’incontro chiediamo di mantenere inalterato l’attuale orario utilizzato dagli operatori per evitare disservizi e malumori”.











