Primo lunedì di settembre e, fuori dall’Oncologico di Cagliari, improvvisamente, scoppia il caos. File interminabili e pazienti praticamente assembrati, tutti con il bigliettino numerato tra le mani e pronti per essere chiamati. Più di cento, di prima mattina, si sono però ritrovati a vivere una situazione che definiscono “infernale”. Tutta colpa, stando alle loro testimonianze, di una unica fila per i pazienti bisognosi della chemioterapia (e che devono raggiungere il quinto e settimo piano dell’ospedale) e tutti gli altri malati che hanno appuntamento per altre prestazioni mediche. E la tensione, in più di un momento, si è davvero tagliata a fette: “Maxi fila fuori, la gente urla e sbraita. C’è una sola infermiera che esce fuori e, urlando il numero, fa entrare chi deve sottoporsi al triage”, racconta Max Di Todaro, cagliaritano: “Sono qui per una visita dermatologica, sono fermi all’81 B e devono ancora chiamare tutti i pazienti che hanno, nel ticket, la lettera C. Una gestione assurda, hanno creato un’unica fila e questo è un errore”.
Situazione disperata anche per una paziente oncologica, Serena Gherardini: “Sono arrivata da Selargius alle otto, c’è tantissima gente buttata nel piazzale, molti sono arrabbiatissimi e hanno ragione. Per la prima volta da quando faccio qui la chemioterapia”, racconta la donna, “mi hanno dato un bigliettino col numero, nonostante fossi prenotata per le otto e trenta. Se tutto va bene inizieró con un’ora di ritardo, qui c’è tanta gente ammucchiata e una sola infermiera che, dopo che chiama il tuo numero, ti indirizza sino a un collega che ti misura la temperatura. Scene simili non ne ho mai viste, anche se qualcun o che viene qui da più tempo rispetto a me mi ha detto che sono capitate anche in passato”.











