L’aviaria, riscontrata su alcuni pavoni morti e che sta portando ad un braccio di ferro tra Asl e associazioni animaliste sull’abbattimento di tutti i volatili, rappresenta solo il problema più recente del parco cagliaritano di Monte Urpinu. Da molto prima della comparsa del virus, infatti, bisognava fare i conti con degrado e sporcizia un po’ ovunque. E, dopo il reportage esclusivo realizzato ieri da Casteddu Online, iniziano ad arrivare segnalazioni tanto gravi quanto importanti. Irene Campanella e Francesco Asaro, entrambi 45enni, sono i genitori di un bambino di 9 anni che frequenta la scuola primaria di via Garavetti: “L’otto ottobre, dopo la scuola, l’abbiamo subito portato al parco per una passeggiata. Nella zona fitness, all’improvviso, è inciampato nella strada sterrata ed è caduto, andando a sbattere contro il coperchio di una lattina, forse quella che conteneva cibo per gli animali”. Il piccolo ha perso molto sangue e, solo per casualità, non è andato a sbattere contro uno spuntone in ferro che, poco vicino al punto dov’è caduto, fuoriusciva dal terreno: “Siamo corsi al Brotzu, gli hanno dato un codice rosso e l’hanno operato. Ora ha 23 punti, tredici interni e otto esterni. Abbiamo segnalato ciò che è capitato, con una Pec, alla polizia Locale”, racconta la madre del piccolo.
“Lì, a Monte Urpinu, il degrado è di casa da tanti anni. Ci sono zone dove si trovano rifiuti abbandonati e tanta, tanta sporcizia. Gli escrementi degli animali sono ovunque, addirittura ricoprono quasi tutte le panchine e parte dei giochi. Vi lascio immaginare cosa sarebbe potuto capitare al mio tesoro se, anzichè contro il coperchio metallico, avesse sbattuto contro il pezzo di ferro. Le conseguenze sarebbero state molto peggiori, non voglio nemmeno pensarci. Il Comune deve garantire una pulizia migliore a tutto il parco, vogliamo poter portare i nostri figli in totale sicurezza. Al momento è totalmente trascurato”.










