Non si intravede ancora una soluzione per i 26 Operatori Socio-Sanitari (OSS) esclusi dalla stabilizzazione dell’ASL di Cagliari. Dopo settimane di attesa senza risposte concrete, la tensione tra i lavoratori cresce. Per domani, alle ore 11, è previsto un flash mob davanti al Consiglio Regionale, seguito da una conferenza stampa per portare l’attenzione su una situazione sempre più critica. I lavoratori, da oltre due settimane, presidiano giorno e notte la sede istituzionale, affrontando condizioni proibitive: al freddo, senza servizi igienici e con un’incertezza che pesa sulle loro vite e su quelle delle loro famiglie. In segno di protesta, è stato avviato anche uno sciopero della fame a rotazione, un gesto forte che vuole sottolineare la gravità della vicenda.
La richiesta: stabilizzazione immediata
“Chiediamo con determinazione che venga ripristinato il diritto alla stabilizzazione, in conformità con le normative nazionali e regionali”, afferma Gianfranco Angioni, portavoce del Comitato dei 26 OSS. I lavoratori ritengono inaccettabile il silenzio delle istituzioni e denunciano la mancata solidarietà da parte della Presidente della Regione Sardegna.
Secondo il comitato, non si tratta solo di una questione di posti di lavoro, ma del futuro di intere famiglie e della qualità dell’assistenza sanitaria regionale. “Gli assessori alla Sanità e al Lavoro, così come l’intero Consiglio Regionale, dovrebbero mettersi nei panni di questi operatori per comprendere la gravità dell’ingiustizia subita”, aggiungono i rappresentanti della protesta.
Appello alla politica: “Basta parole vuote”
Il comitato denuncia la superficialità della politica, fatta di promesse e propaganda senza azioni concrete. “Non possiamo più tollerare chiacchiere vuote mentre queste persone, che hanno dedicato la loro vita alla cura degli altri, vengono abbandonate dalle istituzioni”, si legge in una nota diffusa dai lavoratori.
L’invito a partecipare al flash mob e alla conferenza stampa è rivolto a cittadini, sindacati e rappresentanti politici. L’obiettivo è chiaro: ottenere una risposta immediata e concreta da parte delle istituzioni, affinché questi operatori possano finalmente vedere riconosciuto il loro diritto alla stabilizzazione e alla dignità lavorativa.