Cagliari, allarme droghe e alcol tra i giovanissimi: “In aumento anche bullismo in strada e sul web”

L’assessore Rita Dedola: “Aiutiamo i giovani cagliaritani a riappropriarsi di emozioni genuine, non falsate da droga e alcol”


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Giornata Europea della Giustizia Civile: al Tribunale Minorile focus su adolescenza e uso di droghe e alcol.

Anche quest’anno come avviene dal 2003 in tutta Europa si è celebrata la “Giornata Europea della Giustizia Civile” il cui scopo è quello di contribuire a migliorare l’accesso del cittadino al servizio giudiziario, informandolo in maniera adeguata sui suoi diritti e in particolare sul funzionamento della giustizia civile.

Il Tribunale per i Minorenni di Cagliari e la Procura della Repubblica presso lo stesso Tribunale, per celebrare la Giornata Europea della Giustizia Civile ha organizzato, per mercoledì 27 novembre 2019, un incontro sul tema “disagio giovanile: uso e abuso delle sostanze alcoliche e stupefacenti”.

L’evento si è tenuto presso l’Aula di Udienza in via Dante a Cagliari e ha avuto come partecipanti, oltre agli addetti ai lavori della giustizia civile del Tribunale per i Minorenni di Cagliari, insigni rappresentanti del mondo scientifico, come il Prof. Gessa e il Prof. Biggio dell’Università di Cagliari e una rappresentanza delle istituzioni militari, nonché la presenza della Garante Regionale per l’infanzia e l’adolescenza. Ha partecipato anche Rita Dedola, Assessore del Comune di Cagliari con delega alle Politiche Giovanili, impegnata fin dall’inizio del suo mandato ad affrontare il tema del disagio giovanile in città.

“Cagliari sta vivendo un momento delicato. Sempre più preoccupante è l’emergenza legata all’uso di droghe sintetiche e alcol e si registra, anche, un forte aumento di episodi di bullismo e cyberbullismo.
I nostri adolescenti devono essere aiutati e supportati con politiche di informazione sui danni che il ricorso a droga e alcol comporta; devono essere aiutati regalando loro spazi di aggregazione in cui stare, mettere in campo politiche di controllo e supporto quando i giovani vivono “la strada”. Tutto questo assieme a politiche di inclusione sociale serie”.

L’incontro ha visto la partecipazione degli studenti di alcune scuole superiori che hanno assistito con interesse alla lectio magistalis del Prof. Gianluigi Gessa che ha spiegato perché il cervello dell’adolescente è più vulnerabile alle droghe. L’insigne scienziato ha evidenziato che fino ai 22 anni il cervello è in evoluzione. In particolare è stato spiegato che l’adolescenza è un’età in cui non si è ancora sviluppata la corteccia pre-frontale, cioè quella parte del cervello che è in grado di mettere un freno al sistema limbico; in questo modo si sperimenta il desiderio spasmodico senza alcun freno che inibisce l’azione. Esiste, dunque, una ragione fisiologica che connota l’età adolescenziale come un’età rischio, ragione che bisogna assolutamente conoscere e valutare.

Il professore ha poi spiegato perché le droghe producono dipendenza: i neuroni smettono di produrre le sostanze naturali, come le endorfine o la dopamina, c’è una richiesta continua di queste sostanza ma il cervello non è più in grado di produrle naturalmente perché l’uso di droghe e alcol ha sostituito la produzione naturale con quella artificiale.
Occorre mettere i giovani nelle condizioni di sperimentare emozioni coerenti con il desiderio, così non sentiranno il bisogno di ricorrere alle droghe.

La mattinata ha avuto anche un momento “teatrale”, allorché un Giudice Onorario del Tribunale Minorile ha messo in scena, con la collaborazione di un giovane dal pubblico, un interrogatorio, mostrando così cosa accade quando un minore viene segnalato dai servizi sociali e approda al Tribunale Minorile.
Tutti i ragazzi presenti sono rimasti colpiti dalle informazioni ricevute durante il confronto, segno che l’interesse per il tema è alto.

L’assessore Dedola sottolinea come “Per troppo tempo la città di Cagliari è rimasta senza politiche giovanili di sostegno; stiamo lavorando per intercettare i giovani cagliaritani e aggregarli in contesti sani. La parola d’ordine è “più sinergie tra le forze in campo”: addetti ai lavori, istituzioni, scuole, famiglia, contesti sportivi. Solo così i nostri adolescenti potranno sperimentare e vivere emozioni genuine e non avere la voglia e la necessità di ricorrere a droghe e alcol per raggiungere situazioni di benessere”.


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