Si sono organizzati con due chat WhatsApp per essere presenti, sin dall’alba, davanti a tutti gli ingressi di Monte Urpinu per continuare a protestare e cercare di impedire la soppressione, da parte dell’Asl di Cagliari dopo il focolaio di aviaria, degli ultimi uccelli rimasti dentro l’area green. Un vasto gruppo di cittadini, all’incirca una cinquantina, si sta dividendo il controllo di tutto il parco. C’è chi presidia via Garavetti, chi gli ingressi carrabili ai lati ovest ed est e chi quelli in cima al Belvedere. La speranza-obbiettivo è una, bloccare quella che definiscono una “mattanza”.
Difficile che ci riescano, a meno di un cambio di decisione della stessa Asl, mai previsto. I messaggi dei contrari agli abbattimenti, su WhatsApp, sono molto fitti: “Dobbiamo controllare tutti gli ingressi, non ne deve restare scoperto nemmeno uno”. Un gesto che, però, quasi sicuramente non cambierà la sorte di anatre, pavoni, oche, cigni e papere superstiti.