Ha accusato l’ex di maltrattarla, anche in presenza dei due figli piccoli, avuti durante i dieci anni di convivenza, trascinandolo in tribunale. Ma, poi, una casalinga cagliaritana 40enne si è rimangiata quasi tutto, ridimensionando la maggior parte delle accuse che aveva mosso con tanto di denuncia ufficiale. E per un uomo di 44 anni, un commerciante ambulante, è finito un incubo durato quasi due anni. Stando alle carte, legate alle accuse fatte dalla casalinga, che avevano portato il pm Andrea Massidda a formulare la conclusione delle indagini preliminari, l’uomo aveva, “con azioni violente reiterate, maltrattato la compagna, lanciandole contro due piatti, uno dei quali l’ha colpita al volto ferendola”, poi “atteggiamenti violenti che per motivi futili ha manifestato in varie occasioni”, come “distruggere un quadro, rompere la zanzariera e lanciargliela addosso”. E nella denuncia altri fatti da codice rosso femminile: “Ha insinuato che fosso una poco di buono, appena mi vedeva online su WhatsApp Mi scriveva che ero una poco di buono, se n’era andato di casa per tornare a vivere dai genitori ma spesso si appostava e mi osservava dalle finestre di casa e alzava spesso la voce anche davanti ai piccoli”.
La quarantenne è stata poi esaminata dall’avvocato dell’uomo, Pierandrea Setzu, e si è rimangiata quasi tutto: “Non mi sono mai sentita maltrattata né sopraffatta né in alcun modo vessata dal mio ex compagno. Lui a mio avviso, non ha mai inteso rendere la mia vita penosa né farmi del male. Nella querela ho descritto delle discussioni avvenute nella fase finale della nostra relazione sentimentale, durante la quale sia io che il mio ex eravamo tesi perché consapevoli della fine del rapporto. Non si trattava affatto di discussioni né di condotte abituali. Erano episodi isolati legati ahimè alla fine del rapporto e circoscritti ad un brevissimo lasso di tempo a fronte di un rapporto felice durato anni in cui ci siamo voluti bene ed abbiamo concepito e cresciuto due figli armoniosamente. Durante la convivenza la relazione era serena e mai si verificavano diverbi. Le discussioni erano relative solo all’ultimissima parte della relazione”, così la donna. E la gup, Ermengarda Ferrarese, non ha potuto fare altro che assolvere l’ex, dichiarando il non luogo a procedere: ” la fine di una vicenda durata quasi due anni che si è conclusa con la verità”, osserva l’avvocato Setzu, “il mio cliente ha sempre avuto fiducia nella giustizia”.











