Oltre 53.000 interventi in un anno, una presenza quotidiana capillare e un modello di sicurezza sempre più fondato sulla prossimità sociale. È il quadro che emerge dal bilancio di fine anno del Comando Provinciale dei Carabinieri di Cagliari, che restituisce l’immagine di un’Arma fortemente radicata nel territorio e orientata non solo alla repressione dei reati, ma soprattutto alla prevenzione, all’ascolto e alla rassicurazione dei cittadini.
Fin dall’inizio del mandato, il Comandante Provinciale ha puntato sul rafforzamento del rapporto di fiducia con la popolazione, consolidando il ruolo dei Carabinieri come punto di riferimento credibile e accessibile per le comunità locali. Un obiettivo perseguito attraverso un dialogo costante con le amministrazioni comunali e, in particolare, con i sindaci, in un modello di “sicurezza partecipata” che ha favorito lo scambio di informazioni e la programmazione di interventi condivisi, spesso con una forte valenza preventiva.
Questa sinergia istituzionale si è dimostrata particolarmente efficace nei contesti più sensibili, come quelli legati alla violenza di genere e all’applicazione delle procedure del “Codice Rosso”, dove il lavoro in rete tra forze di polizia, enti locali e Autorità giudiziaria rappresenta un elemento decisivo per la tutela delle vittime. Centrale, in questo quadro, anche il ruolo della Prefettura, che ha promosso una risposta integrata ai fenomeni di insicurezza, includendo interventi strutturali come il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza nelle aree più esposte al degrado.
Grande attenzione è stata riservata al mondo giovanile, considerato uno snodo strategico dell’azione preventiva. Nel corso dell’anno l’Arma ha organizzato 373 incontri in scuole, parrocchie, piazze e luoghi di aggregazione, scegliendo di “andare incontro” ai cittadini anziché limitarne l’accoglienza in caserma. Nelle scuole, in particolare, è stato sperimentato un approccio innovativo, basato sull’impiego di carabinieri molto giovani, spesso neo-arruolati, capaci di instaurare un dialogo diretto e meno formale con gli studenti. Una vicinanza generazionale che ha favorito l’emersione di situazioni di disagio e fragilità, consentendo interventi tempestivi.
Pur in assenza di un allarme sociale generalizzato, l’Arma mantiene alta l’attenzione su alcuni segnali di disagio giovanile, come episodi di vandalismo ai danni delle auto di servizio o il rinvenimento di coltelli e sostanze stupefacenti in possesso di minori. Anche alla luce di questi fatti, l’impegno per il prossimo anno sarà orientato a rafforzare ulteriormente l’educazione alla legalità e il contrasto al consumo di droghe.
Sul fronte operativo, i risultati confermano l’efficacia dell’azione di contrasto alla criminalità. Nel corso dell’anno sono stati sequestrati quasi 600 chilogrammi di sostanze stupefacenti, grazie a un’attività che ha interessato sia lo spaccio al dettaglio nelle aree urbane, sia indagini più complesse su traffici di livello superiore. Di rilievo le operazioni che hanno portato all’arresto di latitanti, al sequestro di vaste piantagioni di droga – anche con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna – e agli interventi contro la cosiddetta “cocaina rosa”, condotti in stretto raccordo con l’Autorità giudiziaria.
I dati statistici restituiscono un quadro complessivamente rassicurante: i cosiddetti “reati spia”, come furti, truffe e danneggiamenti, risultano in calo o sostanzialmente stabili, al netto di fisiologici picchi stagionali. Nell’arco dell’anno sono stati denunciati poco più di 16.000 delitti, effettuati circa 35.000 servizi di controllo del territorio, arrestate 670 persone e segnalate all’Autorità giudiziaria 3.860. Sequestrate o ritirate oltre 300 armi. Nell’ambito delle zone a tutela rafforzata, disposte dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, 33 persone sono state allontanate e oltre 300 controllate e identificate.
Particolarmente significativo il dato relativo ai contatti con la cittadinanza: quasi 60.000 le chiamate pervenute al 112 o alle Stazioni, oltre 53.000 gli interventi effettuati – circa 150 al giorno – e circa 101.000 gli accessi dei cittadini presso le sedi dell’Arma. Numeri che testimoniano una fiducia crescente nei confronti dei Carabinieri, sempre più percepiti come interlocutori affidabili anche per richieste di consiglio e rassicurazione. In ambito preventivo, sono state inoltre avanzate circa 150 proposte di misure personali.
Un contributo decisivo a questi risultati è arrivato dal rafforzamento degli organici: negli ultimi mesi sono giunti in provincia circa 100 nuovi Carabinieri, un innesto di energie giovani che ha consentito di intensificare il controllo del territorio, potenziare Stazioni e Nuclei Radiomobili e garantire una presenza più capillare, soprattutto nelle fasce orarie più delicate. Grazie a questa attenzione è stato possibile attivare anche tre presidi estivi temporanei.
La sicurezza, per l’Arma, è intesa in senso ampio e comprende anche la tutela della salute, del lavoro e dell’ambiente. In questo ambito, i Reparti speciali – NAS, TPC, NIL, NOE e Carabinieri Forestali – hanno effettuato oltre 500 controlli, con denunce e sanzioni per un importo complessivo vicino ai 400.000 euro. Prosegue inoltre l’impegno per la sicurezza stradale, con servizi mirati anche grazie al supporto del Nucleo Elicotteri di Elmas, soprattutto per contrastare l’incidentalità legata all’abuso di alcol e droghe.
Il bilancio di fine anno si chiude dunque con un segno positivo, fondato su dati concreti e sul riscontro quotidiano dei cittadini. Non un punto di arrivo, ma una base solida da cui ripartire. L’obiettivo per il nuovo anno sarà consolidare ulteriormente il modello di prossimità sociale e sicurezza partecipata, rafforzare il dialogo con le comunità locali e garantire, attraverso le oltre 80 Stazioni presenti sul territorio, una presenza costante, professionale e profondamente umana al servizio della collettività.












