Max Coviello è rinchiuso da lunedì sera nel carcere di Uta per le accuse, stando a quanto comunicato dalla polizia, di abusi e violenze sessuali su minorenni. Il suo legale, Marco Piroddi, ha chiesto la scarcerazione del suo assistito: la decisione del tribunale potrebbe arrivare già domani. Sui social, intanto, tra i commenti alle notizie dell’arresto del talent scout 42enne, più di una ragazza ha raccontato, postando in qualche caso anche screenshot di chat Facebook, dei tentativi di approccio di Coviello, che prometteva carriere nel mondo dello spettacolo e della moda, chiedendo la realizzazione di book fotografici che, però, sono risultati essere molto “spinti”. “Non gli abbiamo mai risposto”, conferma più di una giovane alla nostra redazione. C’è chi oggi ha trentasei anni e ricorda un Coviello già molto attivo per casting e serate già vent’anni fa, e chi ha superato lo scoglio della maggiore età solo da qualche anno. In un caso i messaggi sarebbero andati avanti anche per più anni, non ogni giorno ma con una cadenza comunque sostenuta. Nessun reato, in questi casi, ma comunque una prova dell’attività continua di Max Coviello per casting e shooting Le prove in mano agli agenti della squadra mobile, coordinati dal dirigente Emanuele Fattori, che hanno lavorato insieme al pm Marco Cocco nel lungo e delicato periodo delle indagini, sarebbero inequivocabili. E, stando a quanto si apprende, sono trentadue almeno i video finiti sotto chiave e centinaia di foto. Una mole di materiale informatico dalla quale sarebbe emersa la violenza sessuale presunta su una ragazza all’epoca del fatto ancora sotto i diciotto anni di età: “Una minorenne che è stata sentita dopo quattro anni dai presunti fatti”, dice il legale di Coviello. I due si sarebbero visti “quattro volte”, nella villetta di Costa Rei. L’avvocato fa riferimento una “17enne”, sul punto bisognerà attendere la completa lettura delle carte perchè, stando a un messaggio scritto sui social da una parente molto stretta della presunta vittima, l’età effettiva sarebbe più bassa.
Gli shooting fotografici con tante giovani sono stati realizzati anche a Monte Claro e Marina Piccola: “E non c’è nessuna contestazione da parte dell’autorità giudiziaria sulle grandissima parte delle decine di filmati e centinaia di foto”, precisa ancora l’avvocato. Coviello, volto noto delle discoteche di mezza Sardegna, a capo dello Sky Beach di Quartu e organizzatore di concorsi di bellezza, nell’interrogatorio di garanzia di ieri non ha rilasciato dichiarazioni, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Le indagini vanno avanti, sarà importante capire se altre ragazze, qualche anno fa minorenni, siano entrate in contatto con il 42enne e se ci siano ulteriori reati. Una volta terminata la lettura delle carte, nell’eventualità in cui non venga concesso un allentamento della misura cautelare, Marco Piroddi spiega che “valuterò se proporre la richiesta di riesame”.









