Era a casa sua, a Tonara, è caduto da una scala mentre dava da mangiare a un gattino: troppo gravi le ferite riportate, ha sbattuto violentemente la testa. Trasportato a Sassari con l’elisoccorso, il suo cuore ha smesso di battere poche ore dopo il ricovero.
Era conosciuto e stimato, insegnava educazione fisica ed era istruttore in una palestra. Lascia la moglie, i suoi parenti e i tanti amici che oggi lo piangono, come Giovanni Melis, sindaco di Desulo, che ha voluto ricordare Peddio così: “E ora chi mi dirà che Carmelo Zappulla era uno dei migliori cantanti al mondo. Chi cercherà di persuadermi che i neomelodici partenopei erano una musica assoluta. Chi mi dirà che il fitness è la regola principale di vita. Chi mi ricorderà che a fianco dei binari di Montecorte, si poteva trovare la gioia di correre e divertirsi, ma anche le motivazioni per raggiungere traguardi importanti” ha espresso Melis attraverso un post social. “Caro Istruttore scriverti due righe pesa come un macigno. Anche perché sono troppi i ricordi che mi legano a te e all’infanzia ad Asuai. Ci hai lasciato col ricordo della risata, sempre disegnata sul volto, le tue deduzioni su ogni argomento, la necessità di essere sempre in forma. E di prendere la vita come veniva, però impegnandosi; così con i pesi in palestra, così nel benessere psicofisico. Ti affido al Kaiser Romeo Frau, che ti aspetta lassù. Una parte della storia di Asuai, riposa ora nel suo Walhalla, dove avrà modo di criticare i tuoi gusti musicali fino alla fine del tempo e dove discuterete simpaticamente, tanto da farci ridere ancora, quaggiù! E lassù ci sarà Giuanni, tuo padre, per il quale l’allegria era la principale regola di vita. Oggi Asuai, Desulo e Tonara vivono un giorno tristissimo. Lo saranno anche i prossimi giorni. Vivremo però sempre nel ricordo delle feste, delle corse a piedi, del circolo didattico della Palestra Millennium, delle partite di calcetto, dei Budini Molli, delle “bambine”, degli “stramaledetti neomelodici”, del rosso relativo di tante cose. Siamo vicini ad Alessia, con la quale sprizzavate felicità. Vicini alla tua famiglia, in questo maledetto dramma che non ha fine. Ma che non ridurremo solo al dolore: avremo la forza di ricordarti sempre col sorriso per quello che ci hai regalato: il verso positivo delle cose. Au revoir Istruttore!”.











