Benvenuto Gianfranco Zola. Dove eravamo rimasti? Sono ancora vivi i ricordi delle straordinarie imprese del giocatore che aveva contribuito a riportare in A la squadra dell’ex presidente Cellino e a regalare tante soddisfazioni ai tifosi l’anno successivo. Resta scolpito il gol di testa realizzato al Sant’Elia contro la Juventus davanti ai tifosi della Nord. Ora Zola arriva con un ruolo decisamente diverso, in un campionato italiano che non perdona, dove la parola “progetto” dovrebbe essere cancellata dal vocabolario dei presidenti e dove contano solo e sempre i risultati. Zola si gioca una carta importante per il suo curriculum di allenatore e lo fa nella sua terra con un peso e una motivazione molto particolare. La sua carriera è ancora agli inizi e i risultati ottenuti in Inghilterra non sono esaltanti, ma al tecnico non mancano umiltà e motivazioni giuste per raggiungere l’obiettivo della salvezza. Il dopo Zeman per Gianfranco Zola non sarà facile. L’eredità è pesante e sostituire il boemo che, per capacità , competenza e metodi di lavoro è considerato il numero uno, è un grande rischio. Preoccupa anche l’immobilismo della società. Il mercato di riparazione sembra condizionato dalla mancanza di liquidità e in particolare dei tre milioni di euro non erogati dalla Regione che potrebbero cambiare, a detta del Presidente, gli obiettivi. Ma il Cagliari in attesa di ottimizzare la cessione definitiva di Nainggolan e Astori, che potrebbero portare nelle casse circa 20 milioni di euro, deve individuare quei giocatori utili per rilanciarsi e uscire in tempi brevi dal pantano della zona retrocessione. I tifosi attendono le prossime mosse ma occorre agire con decisione e rapidamente per rafforzare l’organico, riaccendere l’entusiasmo e mettere a disposizione del tecnico giocatori di categoria nei ruoli che hanno mostrato le maggiori lacune nelle 16 partite disputate. Il 2015 è appena iniziato e alla guida del Cagliari è arrivato forse l’unico allenatore che i tifosi potevano accettare con fiducia per poter digerire l’amarezza dell’esonero di Zdenek Zeman. La scelta di Giulini di esonerare il boemo non e’ piaciuta ma l’arrivo del tecnico sardo ha consentito alla società di prendere tempo e di congelare qualsiasi forma di contestazione, in attesa di novità sul fronte degli acquisti nel mercato di riparazione, che si apre il 5 gennaio. Zola è uno sportivo esemplare, è stato un grande giocatore e una persona di cui noi sardi siamo fieri. Dopo Gigi Riva è l’uomo che ha ottenuto i riconoscimenti ufficiali più prestigiosi in Italia e all’estero. Basteranno la sua competenza calcistica, la sua esperienza internazionale, la sua serietà e lealtà sportiva e il riconoscimento di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico per salvare il Cagliari? Per il momento c’è la disponibilità dei giocatori più esperti,che lo hanno sollecitato ad accettare l’incarico e la volontà del presidente, ancora solo sulla carta, di rinforzare la squadra e acquistare un portiere, un difensore centrale o esterno, un centrocampista di qualità e una punta di ruolo. Nessuno potrà nascondersi dietro “gli schemi” del boemo e non ci saranno più alibi. Servono punti e i ottenere i risultati necessari per risalire la classifica. Tra gli aspetti positivi anche quello di aver ereditato una squadra preparata e già a conoscenza del 4-3-3 o del 4-3-1-2 moduli che dovrebbero essere adottati dal tecnico. Buon lavoro Gianfranco e soprattutto buona fortuna.












