“Sono un miracolato”. Bruno Di Iorio, 37 anni, imprenditore di Quartu Sant’Elena, gestisce una società di telecomunicazioni con sede a Pirri ma conosciuta in tutta la Sardegna, se l’è vista molto brutta sulla circonvallazione di Maracalagonis. Era al volante della sua Alfa Romeo Stelvio quando, all’improvviso, la Fiat Uno guidata da Antonio Cocco, stando al suo racconto, gli sarebbe piombata addosso. L’86enne al volante è morto quasi sul colpo, lui si è salvato. Merito, soprattutto, della sua prontezza di riflessi. Di Iorio stava andando a Maracalagonis per motivi di lavoro: “Ho visto la Fiat Uno sbandare e invadere la mia corsia, ho subito sterzato ma l’impatto c’è stato lo stesso”. Uno scontro frontale molto violento, due macchine distrutte e una vita spezzata: “Non so con certezza cosa sia successo, i soccorritori del 118 stavano parlando di un possibile malore dell’anziano. È chiaro che mi dispiace tantissimo per lui, sono molto addolorato per lui e per la sua famiglia”, precisa il 37enne. Portato in codice giallo al Policlinico di Monserrato, se l’è cavata con qualche escoriazione: “Tipici traumi da cintura di sicurezza, per fortuna la mia macchina è molto resistente, a differenza della Panda”. Ma la paura, scontato dirlo, è stata davvero tanta.
“Sono vivo, questo è ciò che è più importante. I medici dovrebbero dimettermi tra poche ore, non vedo l’ora di tornare a casa ed abbracciare mia moglie e i miei tre figli”. Bruno Di Iorio ha già sentito i suoi parenti, tranquillizzandoli: “Non ho mai avuto un incidente così grave, credo che quella strada sia un pochino insidiosa. La Fiat Uno ha sbandato, se non ci fosse stata la mia macchina sarebbe finita fuori strada, magari travolgendo un passante”.