Dopo un lungo interrogatorio durato 3 ore, Aqua Moses, il marito di Rosa Vespa, è stato scarcerato. La donna, infatti, si sarebbe assunta ogni responsabilità circa il rapimento della piccola Sofia dalla Clinica Sacro Cuore di Cosenza la sera del 20 gennaio. Il 43enne avrebbe raccontato agli inquirenti che era realmente convinto che quella bimba fosse sua figlia.
Ora le indagini dirette dal procuratore Antonio D’Alessio dovranno chiarire alcuni punti del rapimento della piccola che ancora non sono chiari agli inquirenti. Rosa Vespa, infatti, interrogata poi da sola per oltre un’ora, non ha spiegato il motivo del suo gesto, ma fra lacrime e commozione ha soprattutto sottolineato come fosse solo lei responsabile di tutto e che nessun altro è coinvolto nella vicenda. La 51enne ha anche voluto evidenziare che mai avrebbe fatto del male alla bambina. Ciò che sembra più probabile è che il desiderio di maternità fosse diventato una tale ossessione da non solo fingere la gravidanza per 9 mesi, comprare il corredino e preparare la festa di benvenuto del figlio, ma da rapire una neonata. Un caso tanto inquietante quanto triste, risolto in pochissimo tempo dalla forze dell’ordine.