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“Nessuna dimenticanza né errore della Regione sulla misura del PSR relativa ai bovini da carne: si tratta dell’attuazione della scheda di misura che è stata discussa a lungo e concordata durante le sedute del Comitato di sorveglianza”. Lo dice l’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi, in risposta alle sollecitazioni giunte oggi dalla Coldiretti sul bando del benessere animale.
Obiettivo, chiudere la filiera in Sardegna. “L’obiettivo, in attesa di riorganizzare la filiera della carne, era quello di supportare e sostenere la chiusura dell’ingrasso e la macellazione dei vitelli in loco – spiega l’esponente della Giunta -ed è per questa ragione che le categorie ammesse a premio sono solo quelle entro i 24 mesi, età massima in cui sarebbe prevista la macellazione. Proprio pochi giorni fa, infatti, un’inchiesta giornalistica sottolineava come in Sardegna importiamo l’80% della carne perché abbiamo pochi centri d’ingrasso efficienti e i capi destinati al finissaggio vengono inviati ai centri del continente. Questo bando dunque è nato attraverso la condivisione con le associazioni di categoria e quelle dei produttori per rafforzare i processi virtuosi nella direzione della chiusura della filiera nel nostro territorio”.
Discussione approfondita. “Durante le nostre discussioni – sottolinea poi la titolare dell’Agricoltura -, abbiamo anche valutato e approfondito con le associazioni agricole la possibilità di attivare il benessere per i bovini rustici da carne in allevamento estensivo, ma in fase di approfondimento abbiamo ritenuto molto difficile definire gli impegni seri relativi al benessere che potessero essere considerati ammissibili a premio dalla Commissione Europea, posto che questi animali vivono già tutto l’anno all’aperto, in condizioni naturali di benessere”.
Aperti al confronto. “Questa prima misura a favore dei produttori di carne bovina è nata da una lunga e approfondita discussione, ma anche in questa fase rimaniamo aperti al confronto, sempre però nell’ottica degli interventi che rilancino i percorsi di filiera della carne e la crescita del comparto isolano – conclude Elisabetta Falchi.