“Bella”, da morte certa alla rinascita: i volontari fanno il miracolo

Un cane meticcio, in fin di vita, è stato salvato nel Nuorese dopo mesi di stenti. Ecco il racconto di chi l’ha strappata alla morte.


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E’ una storia triste che però si è conclusa con il lieto fine, quella di “Ossa”, una cagnolina randagia trovata praticamente in fin di vita dai volontari in provincia di Nuoro. C’è una rinascita dietro la vicenda, una rinascita che fa essere ottimisti e che pone ancora una volta l’accento sulla generosità dei volontari e, in questo caso, del personale di una clinica veterinaria locale, che si è presa cura del meticcio fino a riportarlo alla vita. “Osso” – pensavano inzialmente si trattasse di un maschio – è infatti stato trovato in condizioni devastanti.

“Era scheletrico e malato – spiegano dalla clinica Duemari – si trascinava per le campagne di un paesino. Era dicembre”. il freddo, il gelo, l’umidità della notte. E l’indifferenza di chiunque le passasse accanto. Fino all’arrivo di una segnalazione in clinica e l’invio di una fotografia. “Quello che appariva – dicono – sembrava una comparsa da film dell’orrore dove sono presenti anche morti-cane che camminano . Una immensa onda salì da quella foto e dalla immensa ingiustizia di un essere in quelle condizioni abbandonato a se stesso. Andammo a cercarla, anche se in quei giorni credevamo fosse ormai morta. Miracolosamente – proseguono – riuscimmo a trovarla. Era stata provvisoriamente accolta in un ovile, le era stata levato il fil di ferro che le stringeva il collo ed aspettava serenamente la morte nella paglia”. Agli occhi dei volonari, infatti, il cane sembrava ormai rassegnato. Se non fosse stato soccorso avrebbe avuto soltanto pochi giorni davanti, che sarebbero arrivati dopo una lenta agonia. “Sì – sottolineano – perché appariva ricoperta di piaghe, la cute appoggiata sulle ossa sembrava una pelle stesa ad asciugare. Nessuna reazione né ostile né di evidente sottomissione, solo una immensa, tragica assenza di qualunque tipo di reazione”. E’ stato in quel momento che per Ossa è iniziata la nuova vita. “Caricata in macchina – continuano dalla clinica – è arrivata qui in condizioni disperate. Doveva aver vagato per mesi senza mangiare per ridursi in quel modo. L’abbiamo lavata, sono cadute le croste, i parassiti. Ha mangiato e poi l’abbiamo avvolta in una coperta calda, vicino al termosifone. Abbiamo

fatto tutti gli esami, che ci hanno confermato che a ridurla in quel modo erano ste soltanto l’incuria e la fame”. Quella sera, Ossa ha lanciato uno sguardo compiaciutoai suoi salvatori. Poco dopo avere mangiato è uscita un attimo da quella coperta ed ha mostrato la propria riconoscenza, con la ritrovata gioia di vivere. Una fiducai tra cane e uomo ribadita nei giorni seguqnti, quando lo stato di salute del cane è migliorato, ino a farla rifiorire. “Giorno dopo giorno – proseguono – ricevendo regali, cappottini, telefonate, visite, coccole, Ossa ritornava ad essere cane . Da Osso a Ossabella in quasi tre mesi. Giorno dopo giorno incarnava (o ingrassava) l’immensa forza della determinazione, della volontà di capovolgere una situazione disperata di noi tutti. Oggi lei è solo “Bella”. E nella sua rinascita Bella ha del miracoloso. Perché Bella è l’incarnazione di un sogno – dicono -. Con Bella non abbiamo salvato, tutti insieme ognuno per la sua parte , solo un cane. Lo facciamo tante volte. Abbiamo salvato l’idea di poter fare un miracolo solo a volerlo. Abbiamo realizzato il sogno malinconico di tutti quelli che vedono una ingiustizia e non possono fare nulla. Abbiamo salvato Bella e con lei i nostri cuori e un pezzo dele nostre anime”. bella adesso ha trovato anche una casa dove vivere al caldo e continuare a scodinzolare, a donare e ricevere affetto.