Il nuovo parco dell’ex Cimitero è solo l’ultimo caso di un “raid” al bene pubblico: inaugurato poche settimane fa, cartacce e bottiglie sono state gettate in terra, alcune piante sono state rotte e le cicche spente a terra. Chi commette questi reati sono soprattutto minorenni, anche ragazzini di 12 anni, che per noia, incoscienza o incuranza, si prodigano a seguire le orme di Attila anziché quelle della civiltà. Ma il sindaco, sebbene fermo nelle considerazioni e decisioni da prendere in merito, adotta la linea della riflessione più che quella della punizione “esemplare”: “Io non credo che a casa loro lascino sporco ovunque o che non ripuliscano, che distruggano o danneggino: devono imparare il rispetto verso il bene pubblico perché sono servizi per tutti, loro compresi, e hanno un costo perché sono pagati con i soldi dei cittadini. Sono ragazzini che, forse per noia, agiscono con superficialità e incuranza e devono capire come devono comportarsi. Noi come istituzioni seguiamo attentamente la situazione ma il lavoro principale spetta alla famiglia. Io trovo inconcepibile che dei giovanissimi vaghino per le vie del centro anche alle 3 del mattino e lo sappiamo con certezza poiché i controlli avvengono a tutte le ore e, quando vengono fermati per essere identificati, la loro età viene rilevata”. Molteplici le riflessioni che possono essere fatte, anche riguardo le cause di questo fenomeno: qualche problema in famiglia, magari, e i ragazzini assorbono e trasmettono il disagio così. Ma non solo: chi è stato identificato dopo gli atti vandalici messi a segno risulta essere, generalmente, di buona famiglia la quale, una volta avvisata, cade dalle nuvole per le azioni commesse dal figlio. Si sa, fuori dalle mura domestiche tutto può cambiare, si forma il branco che, se ha un componente più “movimentato”, questo solitamente viene preso d’esempio. “Sono in fase di crescita, non è sensato adottare misure estreme come la denuncia che segnerebbe il percorso di vita. È bene rimproverate fortemente, però anche spiegare, far capire a loro che certe azioni non le devono commettere”. Come una giovane pianta, insomma, che va raddrizzata, o meglio, indirizzata nel senso giusto per crescere bene. “Alla famiglia spetta il compito principale, noi siamo sempre presenti nel territorio e niente ci sfugge”. Non solo un servizio pressoché a 360° di videosorveglianza che permette, quasi in tempo reale, di risalire agli autori di qualche malefatta, bensì anche il controllo, da parte delle autorità preposte, del territorio. “Soprattutto il fine settimana verrà intensificato, perché devono capire che bisogna rispettare e avere cura del bene comune. Forse la responsabilità maggiore è di noi adulti che non gli abbiamo fatto capire che anche un fiore ha il suo valore”. Più educazione, in sintesi, un lavoro di squadra per invertire la rotta a chi ha tutto il futuro davanti a se. “Sono i giovani il nostro futuro e dobbiamo contare e puntare su di loro”.










