Assemini, sconfigge un cancro dopo 4 anni: “Niente sussidi, mi sono iscritto all’ufficio di collocamento”

Il tumore l’ha battuto, ora però Luca Gavini si prepara ad anni di controlli medici. E ha deciso di rimboccarsi le maniche: “Molti scelgono di vivere con pensioni e aiutini vari. Io, a 41 anni, voglio lavorare e sudarmi i soldi”.


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È riuscito a superare, sinora parzialmente, il più grosso calvario che possa capitare di vivere ad ogni persona: scoprire di avere un cancro contro il quale combattere. Luca Gavini, 41enne di Assemini, ha vissuto un’odissea, con un tumore attivo da quattro anni nel suo corpo ma scoperto, appunto, con quarantotto mesi di ritardo, e non certo per colpa sua. Quel maledetto “ospite indesiderato” di dieci centimetri oggi non è più dentro il suo corpo, ma le visite mediche andranno avanti per tanti anni, perché io rischio di una recidiva c’è tutto. Ma Gavini, oltre ai dottori, negli ultimi giorni ha visto tante volte gli impiegati del centro di collocamento di Cagliari. Il motivo? “Ho 41 anni e non voglio pesare in nessun modo sulla società. Voglio lavorare, proprio come ho fatto in passato”. È stato tecnico ottico, ma non si preclude nessuna strada.
“Certo, col cancro e nella mia condizione fisica, da soggetto fragile, non posso fare qualunque tipo di lavoro, mi serve un’occupazione più sedentaria. Mi sono iscritto alle liste delle categorie protette, mi spetta”, osserva Luca Gavini. “Spero che qualche azienda mi assuma, il mio più grosso desiderio è il vivere una vita normale e portare il pane a casa grazie al sudore della mia fronte. Troppe persone, dopo una operazione per l’asportazione di un tumore, vivono grazie a pensioncine, bonus e sussidi. Per carità, va benissimo perché sono previsti dallo Stato. Ma io sono ancora troppo giovane per restarmene con le mani in mano”.


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