di Mario Puddu, sindaco di Assemini
Ritengo doveroso precisare, a vantaggio delle tante persone che in questi giorni mi stanno chiedendo precisazioni, (dopo aver letto faziose teorie e interpretazioni sull’agire del sottoscritto e della amministrazione), chiarire alcuni concetti e passaggi relativi alla vicenda della centrale a biomassa della Powercrop che sorgerà a Macchiareddu.
1. La centrale è stata autorizzata dalla Regione Sardegna con il rilascio dell’Autorizzazione Unica e conseguente Incidenza Ambientale nel 2011
2. Al nostro insediamento (giugno 2013) i giochi erano fatti, ma abbiamo organizzato subito un’assemblea pubblica dichiarando a oltranza la nostra contrarietà alla centrale a biomasse.
3. Sia il TAR che la Presidenza della Repubblica hanno bocciato i ricorsi all’avvio della centrale.
4. È IMPORTANTE SOTTOLINEARE che la centrale Powercrop nel 2015 ha ridimensionato la potenza passando da 55MW a 23MW eliminando le sezioni di olio vegetale, biogas e zootecnia (le sostanze più inquinanti), e riducendo da 770.000 Nmc/anno a 220.000 Nmc/anno le immissioni in aria.
5. Di recente il Consiglio comunale di Assemini ha deliberato, come prevede la legge, gli oneri di compensazione che ammontano a 1.048.000€ che abbiamo deciso di usare per la realizzazione di una campo sportivo di atletica.
6. Manteniamo la nostra contrarietà alla realizzazione di tali centrali sia in termini di impatto ambientale che di modello energetico, perché riteniamo che la generazione distribuita di energia rinnovabile quale sole e vento debbano essere gli asset strategici da conseguire.
Sperando di avere fatto chiarezza verso le falsità che pseudo politici o aspiranti tali mascherati da comitati cittadini continuano a fare, mossi esclusivamente dalla brama di visibilità, facili consensi e l’insana voglia di gettare fango sul nostro operato che in materia ambientale ha mostrato in più occasuoni il proprio dna.
Ps. Preciso che al ricorso al Presidente della Repubblica, a seguito di consulto con i nostri legali, decidemmo di non aderire perché avevamo avuto la certezza del rigetto in quanto l’iter ritenuto concluso e irreversibile.
Un eventuale ricorso si sarebbe dovuto fare le 2011!
Quindi avremmo solo buttato soldi (pubblici).
Non ho comunque difficoltà a fare autocritica e mettere in discussione quella scelta di allora anche se a giochi fatti magari qualcuno ci avrebbe potuto accusare di aver speso soldi pubblici con quasi zero possibilità di vittoria.











