Ha sconfitto il Covid dopo essere risultato positivo, a novembre. E, a fine giugno, “ho ricevuto la prima dose del vaccino”. Antonello Sarigu, 53enne di Assemini, ha tutte le carte in regola per avere il green pass. Che ha richiesto e ricevuto. Ma c’è un problema: “La mia certificazione risulta non valida”, spiega, mostrando lo schermo del suo cellulare. Una grossa “X” e il messaggio di invalidità compaiono sopra i suoi dati anagrafici. Sarigu ha già provato a contattare l’Ats: “Purtroppo, senza risultati. Non mi ha ancora risposto nessuno. Mi sono informato sul sito ufficiale, il green pass non è valido se sono passate più di 48 ore da un tampone negativo, se sono trascorsi sei mesi dal certificato di guarigione e nove per il completamento del ciclo vaccinale. O se non è autentico. Ma io la prima dose l’ho ricevuta a fine giugno, proprio a ridosso della scadenza dei sei mesi dalla mia guarigione dal virus”, osserva.
“Mi sono vaccinato con convinzione, sia per ragioni sanitarie che etiche e morali. E adesso scopro che il mio certificato non è valido. Cosa me ne faccio, quindi, della mia certificazione verde? Non è che, magari, non è valida perchè si prevede una seconda vaccinazione che la stessa Ats non prevede necessaria?”. I dubbi restano, il 53enne attende di poter parlare “con l’Ats locale”. Potrebbe, infatti, trattarsi di un semplice errore. Ma, comunque, fastidioso.












