Il fatto è avvenuto in via Cagliari, la donna era in compagnia del marito e dei figli quando, dopo aver superato il marciapiede, è stata presa alla sprovvista dalla pavimentazione stradale non lineare che ha provocato la caduta. Sono intervenuti due operai in suo soccorso “che sono stati molto gentili e umani e mi hanno aiutata e assistita prima dell’arrivo dell’ambulanza.
Vorrei rintracciare chiunque possa aver visto l’accaduto, in particolare i passanti o i lavoratori presenti sul posto, per raccogliere ulteriori testimonianze” ha espresso pubblicamente la donna.
“Una caduta può sembrare una semplice disavventura, ma dietro ci sono sofferenza, frustrazione, perdita di autonomia, di lavoro, a volte danni permanenti e spesso un lungo calvario di riabilitazioni e costi da sostenere”. Un calvario che può durare a lungo se si aggiunge il difficile iter burocratico da seguire per ottenere il riconoscimento che dovrebbe spettare dal punto di “umano prima che legale”.
“È disarmante che si debba quasi “giustificare” il fatto di essere inciampati in una trappola urbana”. Non solo: “Credo sia importante segnalare, denunciare e chiedere che certi tratti stradali vengano messi in sicurezza.
Non per me soltanto, ma perché qualcun altro non debba trovarsi nella stessa situazione”. La caduta è avvenuta venerdì 4 aprile alle 9,30.