Di Paolo Rapeanu
Anni e anni trascorsi indossando la tuta di operaio e battendo vari settori: da quello dell’edilizia al difficile mondo dei metalmeccanici: “Tubista e saldatore”, ci tiene a precisarlo Angelo Ortu, 60 anni di Pabillonis. Da quando è ragazzo, nei ritagli di tempo, lavora l’ossidiana: le primissime opere, poi la passione che cresce. Risultato: fino a oggi ha realizzato circa 200 mini sculture. “Raffigurazioni della De Madre, gufi, tartarughe, cervi, cavalli, maschere fenicio puniche e, visto il periodo natalizio, pure la Natività. C’è crisi, così ho pensato di riprendere a lavorare l’ossidiana, cerco di perfezionarmi sempre di più, giorno dopo giorno”.
Ci vuole passione, certo, ma anche pazienza: “Il materiale che utilizzo è vetroso, necessita di molta cura e molto tempo. Un singolo oggetto lo realizzo in non meno di un paio di giorni”, spiega signor Angelo. E le sue creazioni conquistano anche i mercati esteri: “Soprattutto quello francese. Sono molti i turisti che rimangono affascinati dalle mie opere”. A sessant’anni tondi, con una moglie e una figlia di otto anni, è difficile imbastire progetti “rivoluzionari” di vita: “In tanti mi dicono di andare via dalla Sardegna e di tentare il mercato estero. Io mi accontento e resto qui, ma ai giovani artisti sardi suggerisco, una volta che hanno acquisito la giusta dose di esperienza, di partire lontano. A New York”, per esempio, “lì conosco un giovane artista sardo che è riuscito a trovare la giusta valorizzazione”.











