Al Brotzu continua a tirare un’aria di tempesta. Ricoveri che saltano, lunghissime attese prima di essere visitati o proprio curati e il personale sempre più in fibrillazione. Problemi che non scompaiono, stando all’ennesima lettera firmata dalla Uil. Il segretario territoriale Attilio Carta e i segretari aziendali Fabio Sanna, Antonina Usala e Stefano Trogu mettono in fila, un’altra volta, tutte le criticità: “È da tempo che denunciamo le lente ma progressive azioni, da più fronti, contro il più grande polo sanitario pubblico della Sardegna che, se in buona salute fisica e mentale, è l’unico in grado di contrastare, in un contesto di sana concorrenza leale, le corrispettive eccellenze sanitarie private Isolane. Assistiamo al persistente depauperamento di alcune prestigiose attività, dalla Chirurgia Plastica alla Neuroriabilitazione, e non solo. Il tutto aggravato, inoltre, dal palese peggioramento del pesante, diffuso, disagio psicofisico degli operatori, puntualmente denunciato, ma, al di là dei soliti slogan, mai seriamente affrontato concretamente. Ciò premesso, non è più tollerabile che i lavoratori dell’Arnas siano i meno pagati e, per giunta, i peggio trattati, che abbiano negli ultimi cinque anni perso due fasce economiche, che quand’anche gliela si concede ne usufruiscano solo il 30% degli aventi diritto”.
Ancora: “in Ats un Oss prende, giustamente, attorno ai mille euro di produttività e da noi, invece un primario viene penalizzato”. Altri problemi: “I lavoratori sono sottoposti ad uno stress lavorativo mai monitorato, pur se ripetutamente denunciato anche agli organi preposti alla vigilanza in indirizzo, con preoccupanti eventi sentinella sempre più palesi ed estesi. Andate vane le nostre precedenti denunce del 18 maggio e 11 giugno 2021, con forza si chiedono risposte ufficiali e definitive sui fondi delle festività infrasettimanali, confermati pure dal vigente Ccnl, che la Commissione Salute effettui un sopralluogo, urgente e senza intermediari, nei due presìdi ospedalieri al fine di constatare direttamente sul campo, le reali condizioni di lavoro e di soddisfazione degli operatori, che lo Spresal effettui un’indagine urgente e diretta sulle condizioni psicofisiche dei lavoratori, non avendola mai fatta l’azienda, che la Regione compia un intervento economico straordinario, non escludendo anche uno specifico scostamento di bilancio, per porre definitivamente fine alle succitate incomprensibili gap economici tra i nostri lavoratori e quelli delle altre realtà sanitarie dell’Isola”. La Uil chiede anche “un incontro urgente con l’assessore al fine di scongiurare che la situazione precipiti in una nefasta prevedibile deriva professionale ed economica che, danneggiando i lavoratori, possa ripercuotersi persino sull’assistenza”











