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Legge elettorale non equa per le province più piccole: numericamente, sono inadeguatamente rappresentate in Consiglio Regionale. Il Sindaco di Sanluri Alberto Urpi a Radio CASTEDDU: “Divieto alla rappresentanza dei territori”. “Non è più accettabile che alcuni territori non vengano rappresentati a dovere nel Consiglio regionale.
Infatti, in alcuni casi, nonostante la legge elettorale affermi che al Medio Campidano spettino 3 seggi, all’Ogliastra 2, al Sulcis 4, in realtà questo non avviene mai, proprio a causa della seconda parte della stessa legge elettorale.
Ed ecco che nel Medio Campidano e in Ogliastra – spiega il sindaco di Sanluri – è stato eletto un solo consigliere, anziché 3 nel Medio Campidano e 2 in Ogliastra, e nel Sulcis ne sono stai eletti 2 anziché 4. Ossia in 3 provincie sono eletti 4 consiglieri anziché 9.
Questo perché la legge elettorale prende in esame il numero assoluto dei voti da ogni lista, e mi pare evidente che, nelle province piccole, i voti di una lista con pochi candidati siano sempre inferiori a quelli delle liste con molti candidati che ci sono nelle province grandi. Il numero di voti presi in una provincia da 50.000 abitanti non può essere messo a paragone con quello dei voti presi in una provincia da 350.000 abitanti”.
Oltre il danno la beffa: “Nelle province dove non si raggiunge il quoziente nel voto in termini assoluti, si elegge per clausola di salvaguardia, e nelle provincie del medio Campidano e dell’Ogliastra, dove ha stravinto il Centro Destra, sono stati eletti 2 consiglieri, uno per provincia, del Pd, ossia sono territori rappresenti in minoranza nonostante la maggioranza degli elettori abbia votato la coalizione vincente. Chiudo con il dire che mi sembra assurdo che chi fa politica in uno di questi territori, Medio Campidano, Sulcis, Ogliastra, non faccia una battaglia politica perché questa stortura e questo divieto alla rappresentanza dei territori venga abolito e modificato con la modifica della legge elettorale.
È assurdo che chi fa politica in questi territori non faccia questo ragionamento, senza schieramento di sorta, ma per il bene e la rappresentanza dei nostri territori”.
Risentite qui l’intervista ad Alberto Urpi del direttore Jacopo Norfo e di Paolo Rapeanu
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