Via libera all’esercizio provvisorio di bilancio in Sardegna per i prossimi quattro mesi: significa che, fino alla fine di aprile, le spese divise in dodicesimi saranno “ingessate” e ridotte allo stretto necessario, senza che si possa programmare nulla che vada oltre l’ordinaria, ordinarissima amministrazione, in un momento in cui invece ci sarebbe urgenza di volare alto e pensare in grande per cercare di uscire dal pantano della crisi. Ma tant’è: i tempi sono stretti, la commissione ha appena approvato la manovra e dunque prima che arrivi in aula ce ne passa, di litigare fra i banchi per trovare la quadra nessuno ne ha voglia perché c’è da pensare alla non facile campagna elettorale, e dunque ok all’esercizio provvisorio e tanti saluti alla manovra. La legge che autorizza l’esercizio provvisorio che mette a riparo le casse della Regione, arrivata in aula con l’astensione del centrosinistra, è stata approvata con 37 voti a favore, 28 contrari e sette astenuti: per il Pd nel bilancio presentato dalla Giunta Cappellacci c’erano almeno 100 milioni di euro di rami secchi, ovvero spese destinate a cose inutili o superflue. Sul libercolo, il capogruppo democratico Giampaolo Diana ha sparato a zero: “Questa legislatura finisce come è iniziata, cioè con uno spot elettorale, serve maggiore chiarezza soprattutto sulle risorse con le quali è stato realizzato questo volume”. Caustico Gian Valerio Sanna (Pd): “In quell’opuscoletto si trasforma il rospo in un principe”. Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia, rinata ufficialmente oggi nel Consiglio della Sardegna, ha detto di non poterne più di strumentalizzazioni rispetto a qualunque cosa faccia la maggioranza: è un’operazione verità, ha detto. Ma l’opposizione passa la cassa e chiede lo scontrino: ci dovete dire quanto è costato.