Addio a Savin Couelle, muore a 91 anni il creatore dello stile della Costa Smeralda

Figlio del conosciutissimo Jacques, uno dei “fondatori” degli hotel super chic del nord dell’Isola, se n’è andato all’improvviso: “Da oggi non splende più il suo genio”


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Addio a Savin Couelle, creatore dello stile Costa Smeralda. Aveva novantuno anni. A piangerlo, con un lungo post tributo su Facebook, è il Consorzio della Costa Smeralda: “Da oggi la Costa Smeralda, l’architettura e l’arte sono più sole: da oggi non splende più il genio di Savin Couelle, volato in cielo a 91 anni dopo aver dipinto, in terra e sulla terra, opere destinate all’immortalità. Figlio dell’immenso Jacques, l’anarchitetto padre dell’hotel Cala di Volpe, Savin è stato il miglior collaboratore del genitore e – allo stesso tempo – un suo pari”. 

Tutte le costruzioni della Costa Smeralda, fin dal 1962, anno di costituzione del Consorzio Costa Smeralda e di creazione del Comitato d’Architettura, “hanno l’impronta indelebile di tutt’e due. Se Jacques sognava, Savin dava forma e forme a quei sogni. Non è facile essere il figlio di un gigante, eppure Savin, con il suo talento, la sua sensibilità, la sua creatività francese amalgamata con quella italiana, ha saputo reggere quel peso. Invece di sentirsi condannato a essere il numero due, invece di accontentarsi di esserlo, ha voluto tentare di essere il numero uno”, ricordano dal Consorzio. “La storia sarà più precisa, più giusta, ma già oggi possiamo dire che c’è riuscito: la Costa Smeralda, oggi, è Savin Couelle. L‘ampliamento del Cala di Volpe è opera sua, anno 1971. La Maison du Port è opera sua, anno 1965. Straordinarie ville sono opera sua. Insieme a Mario Carola, un imprenditore gallurese partito dal nulla e diventato uno dei migliori in Costa Smeralda, ha realizzato opere d’arte a Pantogia come Le Cupole, la villa Scacco Matto che domina Porto Cervo, villa Kalispera che domina Cala di Volpe. Lo stile di Couelle è – e resterà – inconfondibile. Le sue costruzioni non emergono dalla natura: sono dentro la natura. Come il Consorzio Costa Smeralda ha praticato e insegnato fin dal principio, tutte le costruzioni devono mimetizzarsi. Devono vedere, non essere viste. Devono parlare a bassa voce, non urlare. Questo credo Savin lo ha difeso anche nel Comitato di Architettura. Ha costruito e protetto lo stile Costa Smeralda, e vi ha aggiunto ciò che nessuna norma potrà mai avere: il suo genio”. 


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