Addio a 12 profumerie Douglas in Sardegna, 35 lavoratrici disperate: “Abbiamo figli e siamo monoreddito”

Giù, presto, le serrande anche nei punti vendita di Cagliari, Quartu, Carbonia e Sanluri. Manifestazione di protesta in piazza: “Le lavoratrici hanno già pagato un prezzo altissimo in questa pandemia, inaccettabile che le imprese puntino unicamente al profitto”


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Douglas si prepara a chiudere “dodici profumerie in Sardegna. Sei sono nel sud: tre a Cagliari, una a Quartu, una a Carbonia e una a Sanluri”. E le lavoratrici a rischio, 35, si sono mosse per partecipare a uno sciopero con tutti i crismi di una manifestazione di protesta in piazza a Olbia, davanti al Comune. Le decisioni da parte dell’azienda sembrano essere già state prese: “Si tratta di un terzo della rete Douglas in Sardegna. Siamo preoccupati per la scelta della società che nella nostra regione mette a rischio 35 posti di lavoro”, dice la segretaria Filcams Sardegna Nella Milazzo, ricordando che “si tratta prevalentemente di lavoratrici con un solo reddito e figli a carico, donne che hanno già pagato un prezzo altissimo in questa pandemia”. La Filcams fa un appello al senso di responsabilità del gruppo Douglas: “Oggi più che mai, in un momento di emergenza sanitaria che ha creato disagio e disoccupazione, non è accettabile che le imprese puntino unicamente al profitto”.
L’obbiettivo della mobilitazione è spronare il gruppo Douglas a definire un piano industriale di ampio respiro che metta in sicurezza la continuità occupazionale e sollecitare un intervento delle Istituzioni locali sul ministero per l’apertura del confronto atteso ormai da mesi. In tutta Italia si sono già svolti scioperi e presidi rinviati sino a domani in Sardegna per le restrizioni legate alla zona rossa e poi arancione in cui l’Isola era precipitata: “Non possiamo permetterci di perdere altri posti di lavoro, soprattutto in una fase in cui il settore del commercio al dettaglio sta attraversando una crisi senza precedenti”, conclude Nella Milazzo annunciando che “il sindacato farà tutto ciò che è nelle sue possibilità perché nessuno sia lasciato senza tutele e senza prospettive”. Presenti allo sciopero, oltre alla Milazzo, anche Danilo Deiana, segretario generale Filcams Cgil Olbia-Tempio e Luisa Di Lorenzo, segretaria generale Camera del lavoro Olbia-Tempio.


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