Il coordinamento regionale delle associazioni consumatori indipendenti chiede alla Procura di aprire un’inchiesta non solo sull’acqua non potabile, ma anche sullo sciacallaggio politico seguito alla vicenda. Ecco ilcomunicato diffuso oggi: “Premesso che il problema accaduto sulle informazioni relative alla potabilità dell’acqua in alcune zone e città sembra aver creato una confusione in tantissimi utenti tanto che l’assalto all’acquisto dell’acqua in bottiglia in alcuni casi ha prodotto anche un aumento della stessa da parte di qualche esercente e che lo stesso problema ha fatto si che venissimo tempestati di richiesta informazioni e segnalazioni di cosa fare ,cosi come lo stesso ha anche fatto proliferare alcuni casi di sciacallaggio portato anche nei temi elettorali per sviare il silenzio elettorale a 24 ore dalle elezioni e creando a nostro avviso un procurato allarme ed una corsa a ipotesi di class action come se la stessa fosse un azione semplice per i cittadini.
I referenti delle associazioni sopra coordinate esprimono un totale dissenso per le modalità di gestione del problema annunciando un incontro a breve con l’ente idrico a cui seguirà richiesta ufficiale e con gli enti preposti per vagliare ogni ipotesi sulle responsabilità dell’accaduto prima di adire azioni e denunce che come ricordiamo possono essere descritte in :
Interruzione di servizio pubblico
Procurato allarme con aggravante
Omissione atti d’ufficio
Naturalmente ciò potrebbe anche generare una class action ma solo dopo che vengano accertate eventuali responsabilità cosi da evitare che i cittadini seguano falsi “Profeti”aumentando spese inutili che magari rimarrebbero senza rimborso o riconoscenza della causa cosi come informiamo che nessuna delle presenti ha avuto contatti per questo con qualche gruppo politico per adire in collaborazione una richiesta di danni.
Inoltre auspichiamo che la Procura possa fare luce non solo su quanto accaduto ma anche su chi in questo accaduto abbia avuto un ruolo solo ed esclusivamente mirato a farsi pubblicità o vendite a prezzo superiori di quanto erano in essere prima del disagio”.










