Il taglio del nastro è stato partecipato, ora bisogna sperare che le forbici nuove di zecca utilizzate non si arrugginiscano prima dell’apertura, sperata, di altri negozi. A Cagliari il Conad ritorna nei 3500 metri quadri che furono, in passato e con un po’ di metratura in più, di Auchan, dopo la mega operazione commerciale tra il gruppo francese e quello italiano. Supermercato rinnovato, casse spostate verso uno dei lati della mega struttura sempre più deserta: “Da circa due settimane ha chiuso anche la tabaccheria, fate i lavori”. Michele Orlandi, numero uno di Conad in Sardegna, è abituato a parlare solo con dati sicuri e certificati alla mano: “Cinquantacinque lavoratori sicuri, prima risposta dei clienti positiva, in tanti ci hanno detto di essere felici del nostro ritorno”. Ma il rischio è che il market resti a lungo l’unica oasi commerciale in un deserto clamorosamente prolungato: i negozi della galleria non ci sono, tutti chiusi, tanti vuoti che creano malinconia, ripensando ai tempi d’oro degli anni Novanta e della prima decade dei Duemila. I lavori milionari si sono bloccati, lo scenario è da cimitero con la “luce” delle barriere antitaccheggio e delle casse in lontananza, al piano terra. E, se si aggiunge il silenzio degli ultimi mesi di vari sindacati, l’unica voce che si leva è proprio quella di Orlandi.
“Cerchiamo di essere ottimisti, spero che la nostra ripartenza sia uno stimolo anche per altri disposti ad aprire negozi alla Città Mercato”, prosegue Orlandi. “Mi auspico che i lavori di ampliamento partano in tempi rapidi, sono necessari, li attendiamo da tanto tempo. A oggi siamo l’unica attività aperta di tutto il centro commerciale”. In un’epoca dove brulicano nuove aperture di discount e medie strutture di vendita, battere scontrini tra Terramaini e i binari della metro, quasi in silenzio, può comunque dirsi un piccolo record.











