
Basta fare quattro passi tra piazza Yenne e via Caprera attraversando il Corso per rendersi conto dello stato di degrado igienico sanitario che i residenti e chi ci vive sono costretti a subire. Non vogliamo attribuire specifiche responsabilità : buon pro a chi dovrebbe sorvegliare, reprimere, ristabilire le condizioni di sicurezza che sono dovute all’ambiente e alle persone secondo le più normali regole del vivere civile. Ma tant’è !!! La striscia oleosa che da ieri pomeriggio fa bella mostra di sè proprio all’inizio del Corso e che è stata lasciata scorrere da un mastello che è stato trascinato da piazza Yenne verso il punto di deposito di fronte al Palazzo dell’ex Banco di Roma, non è che il primo esempio del degrado e del menefreghismo che governa il regno della “movida”. Se facciamo l’intero percorso troviamo mastelli e rifiuti dappertutto, anche in mezzo ai tavolini, in attesa dello svuotamento e in ogni punto di deposito lunghe strisce e abbondanti chiazze del liquame oleoso e olezzante dei residui dei pasti e delle libagioni.
Mai un’autobotte per lavare il lastricato e i sampietrini, tanto meno a sanificare l’ambiente, nemmeno in tempo di Covid imperante. Chi
se ne occupa e chi se ne preoccupa? Il Comune, il Servizio di igiene pubblica comunale e regionale? Chi ha in gestione il servizio
di ritiro dei rifiuti e di pulizia delle strade? I vari Comitati di Quartiere e Centri Commerciali naturali? Hanno altro da pensare.
Marcello Roberto Marchi