È a Sassari che il neo presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, ha scelto di celebrare la ricorrenza del 25 aprile, proprio nella città che ha amministrato negli ultimi nove anni, prima che fosse eletto a capo dell’assemblea regionale. Un lungo discorso, quello dell’ex sindaco di Sassari, in cui ha ricordato la sua visita di un anno fa al ghetto ebraico di Cracovia e ai campi di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau, insieme agli studenti delle scuole superiori della città sassarese. E poi un chiaro riferimento a Beppe Grillo e al post pubblicato sul suo blog. “ Il dramma della Shoah – ha sottolineato Ganau – non deve essere usato per strumentalizzazioni politiche”.
“Il 25 Aprile – ha detto il presidente del Consiglio regionale – è una data importante per la storia del nostro Paese. La mia è una generazione che grazie a quella lotta e a quei combattenti è cresciuta nella libertà, nella democrazia e nella pace, con le testimonianze dei genitori e dei nonni che hanno rappresentato la memoria storica con cui ci siamo formati e siamo cresciuti. L’abitudine alla libertà e alla democrazia non può far dimenticare il senso della privazione, il significato della negazione dei diritti fondamentali, la negazione delle intelligenze, l’oppressione, la persecuzione e quanto di peggio sia riuscito a rappresentare l’uomo su altri uomini. Anche per questo sono convinto che la Festa della Liberazione non debba diventare un puro atto celebrativo. E mi piace ricordare con orgoglio che proprio nove anni fa come Sindaco e come Amministrazione, sentimmo il dovere e l’obbligo morale ed istituzionale, di riaprire in questa giornata, il portone di Palazzo Ducale, sede della Municipalità e casa di tutti i cittadini, e di scoprire proprio in questa sede una targa, questa targa, che ricordasse perennemente la data del 25 aprile 1945, giorno in cui l’Italia conquista la sua libertà”.
E poi una nota polemica rivolta indirettamente a Grillo.“Io sono convinto che lo strumento della satira e dell’ironia possano essere utili e positivamente utilizzati anche nella quotidianità della politica. Credo però che esistano degli argomenti per così dire ‘sacri’ su cui non si possa scherzare e che non debbano essere usati da nessuno per strumentalizzazioni politiche. Ecco, uno di questi è sicuramente il dramma della Shoah, dello sterminio, dei campi di concentramento. E credo che quando si sbaglia, sopratutto su certi temi, bisogna ritrovare il buon gusto di riconoscere gli errori e chiedere scusa a chi si è sentito giustamente offeso”.












