Ci sono proteste che passano inosservate. Che pare non vogliano essere ascoltate, nè prese in considerazione. C’è una donna, Giorgina Secci, presidente della Pavs (Pubblica Assistenza Volontari di Soccorso) che da dieci giorni sta portando avanti lo sciopero della fame perché a Urzulei, un paesino di 1274 anime nel cuore dell’Ogliastra, manca la guardia medica. E’ presente il servizio del medico di base ma solo per alcune ore del giorno, per il resto del tempo, la maggior parte della giornata, il paese resta scoperto. Se dovesse capitare un’urgenza, l’ambulatorio più vicino è quello di Talana, a 12 km di distanza, che vogliono dire 25 minuti di curve intervallate da vari ed eventuali passaggi di animali in corsia.
Giorgina lotta per il sacrosanto diritto all’assistenza sanitaria suo e dei suoi concittadini. Ma la sua lotta fose non è abbastanza eclatante, tanto che ad oggi, non ha ricevuto nessuna chiamata da nessun esponente politico. L’appoggio degli ogliastrini, quello sì. Infatti, su facebook corre la campagna con l’hashtag “#Io sto con Giorgina. Giù le mani dall’Ogliastra” che insieme al gruppo cardiopatici ogliastrini sono gli unici che la sostengono.
“Mi sto facendo portavoce dei diritti dei miei concittadini, – spiega Giorgina – Urzulei è un paese per lo più di anziani, parliamo sempre di proteggere i nostri centenari e poi quando c’è da dare loro assistenza: dov’è? Se succede qualcosa a un turista cosa facciamo? Chiediamo un presidio almeno infermieriestico. Con la mia associazione non possiamo somministrare farmaci o attuare operazioni necessarie in determinati casi per salvare la vita di una persona. Mi sarei aspettata che l’Assessore Arru mi mandasse almeno un messaggino, siamo pure amici su Facebook. Nulla.”
Neanche una chiamata, un “come sta?”, per Giorgina che da dieci giorni è impegnata in uno sciopero della fame che non ha alcuna intenzione di interrompere, fino a quando finalmente non sarà ascoltata.












