Mura (Pd) “Buoncammino alla città e no a chiusura Scuola di Monastir”

Con una interrogazione, rivolta ai Ministri della Giustizia, dell’Interno e dell’Economia, la deputata del Pd, Romina Mura, porta in Parlamento la destinazione futura di Buoncammino e la chiusura della Scuola di Polizia Penitenziaria di Monastir


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Per quanto riguarda il carcere cagliaritano, Mura non ha dubbi: “Buoncammino deve restare alla città, la struttura ha una funzione baricentrica rispetto a molte sedi dell’ateneo di Cagliari e, in questo senso, potrebbe svolgere una funzione importante anche per l’università. Come hanno ricordato il sindaco di Cagliari e il consiglio comunale attraverso due ordini del giorno approvati all’unanimità, la struttura di Buoncammino, in accordo tra Regione, Comune e Università, potrebbe ospitare un albergo, spazi per gli studenti e spazi di aggregazione, attività commerciali e tanto altro ancora, con investimenti per diversi milioni di euro”. Secondo la parlamentare “la decisione dello Stato di riprendersi Buoncammino per trasferirci l’istituto minorile e gli uffici del Provveditorato sarebbe grave, perché toglie alla città uno degli edifici più ricchi di potenzialità nel generare economia e occupazione”.

Ai Ministri Mura chiede che la struttura, una volta che i detenuti saranno definitivamente trasferiti nel nuovo carcere di Uta, passi al Demanio per poi essere ceduta, come prevede lo statuto autonomo della Sardegna adottato con legge costituzionale, alla Regione.
Difesa a spada a tratta anche per la scuola di Monastir, per la quale Mura chiede che il Governo eviti la chiusura. La parlamentare questa mattina ha partecipato alla manifestazione indetta dai sindacati della Polizia Penitenziaria proprio in difesa della Scuola.

“L’edificio potrebbe diventare uno spazio interforze – afferma – Nell’area è presente l’unico poligono di tiro chiuso di tutta la Sardegna, perfettamente funzionante e operativo della regione, che permette il regolare addestramento di tutti i poliziotti penitenziari della Sardegna. La decisione di chiudere la Scuola è antieconomica, perché incrementerà costi e oneri gestionali, mentre potrebbe essere un centro dove trasferire numerosi uffici dell’amministrazione penitenziaria, ora sparsi per Cagliari e in locali privati che costano parecchio alle casse dello Stato in termini di affitti”.

Quanto all’annuncio che a Monastir si vuole trasferire il Centro di soccorso e prima accoglienza per richiedenti asilo, secondo la deputata del Pd “si possono individuare ben altre sistemazioni, meno periferiche e lontane dai centri abitati e certamente più adeguate a dare accoglienza ai rifugiati”.