Nuova Sicurvis Vigilanza, ora parlano le guardie giurate in difficoltà

La presa di posizione delle guardie giurate dell’istituto di vigilanza cagliaritano: “Nessuna azione clamorosa di sciopero o cos’altro, ma realmente convinti a lavorare con coscienza e dovere morale senza però trascurare il pagamento dei nostri stipendi”


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«La ferma volontà di non dover ricorrere a forme di forme di lotta sindacale che compromettano l’andamento dell’istituto. Conosciamo bene le condizioni finanziarie della società di vigilanza e stiamo vivendo giorno dopo giorno le difficoltà in famiglia per i ritardi sui pagamenti degli stipendi, abbiamo anche sottoscritto un accordo per lo slittamento di un mese ella retribuzione ordinaria, per recuperare le competenze arretrate della tredicesima e quattordicesima».

Una lettera sottoscritta e firmata dalle 87 guardie particolari giurate della “Nuova Sicurvis Vigilanza” di via Volturno, inviata al prefetto di Cagliari, ai vertici della società e per conoscenza alle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil: è la presa posizione dei vigilantes cagliaritani, che di fatto riconoscono in solido quel che sta avvenendo in centrale operativa ma anche la consapevolezza che per dovere e coscienza morale non si può abbandonare il posto di lavoro o incrociare le braccia soprattutto per i delicati servizi di controllo e piantonamento con cui l’azienda ha intrapreso. Tra questi, oltre alle consuete ronde per le utenze commerciali, le punzonature presso depositi, market e stabilimenti, ci sono le Aziende sanitarie, la Asl in particolare, dove le guardie giurate prestano servizio, (ospedali cittadini, guardie mediche, SerD, reparti psichiatrie e infettivi). 

Ponderato quindi il gesto dei vigilantes, ma che all’unisono non vuol’essere un disinteresse passivo tra il rapporto fiduciario di direzione e lavoratori-dipendenti: «Gli eventuali scioperi, i servizi sulla stampa locale – scrivono le guardie di via Volturno – oltre a non risolvere i problemi degli stipendi, danneggiano l’immagine del’istituto, delle guardie e il nostro senso di responsabilità, ma continueremo come lavoratori, delegati e iscritti  a pressare, controllare e monitorare l’andamento aziendale e il pagamento delle fatture da parte delle committenti, senza mai fare sconti all’istituto ma senza compiere atti che di fatto possono addirittura creare problemi alla nostra società. Inoltre – conclude il documento dei vigilantes – invitiamo ai più a non adottare azioni, misure o atti senza aver preventivamente coinvolto la maggioranza dei dipendenti e a parlare per le poche persone che effettivamente rappresentano. Chi agirà ascoltando lo stomaco anziché al cervello, si assumerà tutte le responsabilità nel caso in cui l’istituto vada a malora lasciando a casa ben 90 guardie particolari giurate».


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