La guardia giurata organizzava la rapina: in trappola Giuseppe Levanti

Ecco i dettagli dell’operazione che ha portato all’arresto di una guardia giurata e al sequestro di 20 mila euro in contanti, di fucili e pistole. Guardate il VIDEO


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Non un capo della banda, nemmeno l’organizzatore delle rapine ai furgoni portavalori, ma bensì un perfetto basista in piena regola, capace di trasmettere ai malviventi anche i dettagli su come tagliare le lamiere dei furgoni della vigilanza, evitando l’attivazione a bordo dello schiumablock, che rovina indelebilmente le banconote custodite. 

Si tratta di Giuseppe Levanti,  59 anni,  guardia giurata della Vigilanza Sardegna (da sei mesi, dipendente di un altro istituto del cagliaritano, la SecurGroup spa), arrestato questa mattina dagli uomini della squadra Mobile della Questura. Ora si trova detenuto in regime di custodia cautelare in una cella del carcere di Uta: questa mattina il dirigente della Squadra Mobile Alfredo Fabbrocini, insieme al vicequestore aggiunto e dirigente della Prima Sezione, Davide Carboni e all’ispettore Michele Tarallo (sempre della Mobile), hanno illustrato i dettagli dell’importante operazione. Levanti era tenuto d’occhio già dall’epoca della rapina avvenuta nel 2014 a Serrenti sulla ss.131 durante la quale ci fù l’assalto armato al blindato della Vigilanza Sardegna che fruttò al commando armato ben 5 milioni di euro.

Le celle e i tabulati telefonici, le intercettazioni ambientali della guardia giurata infedele, sono stati monitorati per oltre un anno,  poi i vari contatti esterni con diversi personaggi del nuorese (in particolare, con un desulese), hanno accentuato i sospetti da parte degli investigatori. All’alba di questa mattina i poliziotti hanno perquisito l’abitazione di Levanti, in via Abruzzi, dove sono stati sequestrati 20 mila euro in contanti rinvenuti all’interno di una valigetta, (denaro che sarà analizzato e comparato con i soldi rubati durante analoghe rapine ai portavalori nell’Isola), una revolver, una pistola calibro 7,65 e un fucile a pompa, armi regolarmente detenute dall’uomo. Sono tuttora in corso le indagini da parte degli investigatori per risalire agli autori materiali dell’assalto al portavalori e alle rapine avvenute anche recentemente, con modalità pressoché identiche.

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