Università di Cagliari, inaugurato il nuovo anno accademico

Del Zompo: “E’ in atto un gioco al massacro tra gli atenei italiani, noi non ci stiamo”


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“Le cose, per essere fatte bene, devono essere fatte insieme. E si fanno insieme se con la città, con le imprese e con le istituzioni troviamo obiettivi comuni. Vogliamo continuare a lavorare insieme”. Con queste parole il Magnifico Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, ha chiuso la sua relazione questa mattina durante la cerimonia di inaugurazione del nuovo Anno accademico.

“La cultura come strumento per uscire dalla crisi, come mezzo per cambiare il destino della propria famiglia e di tutta la società” è stato invece il punto di partenza di un discorso ad ampio raggio in cui il Rettore ha elencato le ombre e le luci del sistema universitario. Tra le prime certamente quelli che la prof.ssa Del Zompo ha definito “prelievi forzosi dal Fondo di finanziamento ordinario” operati dal Governo: “è un gioco al massacro, e noi non ci stiamo – ha detto – E’ un percorso ad ostacoli che equipara in base a parametri iniqui atenei profondamente diversi tra loro”.

Sul numero di iscritti totali in calo pesa la crisi economica, come pure sul numero degli esonerati per reddito e per merito, passati dal 16% dell’anno scorso al 18% dell’anno appena cominciato. Diminuisce il numero dei laureati, passati dai 4002 del 2014/15 ai 3586 attesi alla fine di quest’anno; a Cagliari si registra un docente ogni 51 studenti, contro la media di uno a 18 di Padova o uno a 4 di Yale.

Anche il personale è in costante diminuzione numerica, e sconta il blocco degli stipendi e il mancato riconoscimento economico della propria professionalità: “Un problema quest’ultimo – ha detto il Magnifico – che intendo affrontare al più presto. Siamo i paria della Pubblica amministrazione italiana”. Tra le luci, il fatto che l’Università di Cagliari si confermi research university, con la sua multidisciplinarietà che permette di offrire 38 corsi di laurea triennale, 34 magistrale e 6 a ciclo unico.

“C’è qualcosa di nuovo e di positivo – ha proseguito il Rettore – Il numero degli immatricolati cresce: è un segnale di fiducia dei ragazzi e delle loro famiglie che ci responsabilizza, perché vuol dire che la cultura universitaria è ancora vista come ascensore sociale. Vogliamo agire, nei limiti del possibile, anche sul diritto allo studio: abbiamo cercato di attutire l’effetto iniquo delle nuove fasce ISEE sulle famiglie sarde, e vogliamo migliorare la qualità dei nostri corsi di laurea”.

L’internazionalizzazione procede spedita “fiore all’occhiello delle nostre attività”. “Stiamo migliorando sulla terza missione, nel rapporto con imprese e territorio”. Quindi le opere: la nuova biblioteca del Polo di Piazza d’Armi (“contiamo di inaugurare presto”, l’impegno della prof.ssa Del Zompo), la nuova spina dipartimentale e il Centro per la ricerca nella Cittadella di Monserrato.

Quindi un passaggio sul rapporto con il Comune: “L’Università di Cagliari è la città di Cagliari – ha detto il Rettore – C’è perfetta identità tra l’Ateneo e la città che lo ospita: vogliamo proseguire nel rapporto intrapreso a vantaggio degli studenti”. Spazio nella relazione di inaugurazione anche per i progressi nel completamento del “Duilio Casula” di Monserrato e per il “Contamination Lab”, il riuscito progetto che punta sulla cultura di impresa cui hanno partecipato 350 studenti e ha generato 15 startup (tra cui “IntendiMe”, che ha vinto recentemente il Premio Nazionale per l’Innovazione).

Infine “Unica Social”, cioè la presenza dell’Università di Cagliari sui social media: “il nostro è il secondo ateneo pubblico in una recente classifica – ha concluso il Rettore – in base al numero dei like e per il livello di interattività mostrato con gli utenti”.