Zuncheddu: “Esercitazioni militari, i sardi disinformati e impauriti”

Appello di Sardegna Libera: i poligoni continuano ad agire indisturbati


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«Mentre tornano al centro dell’interesse della stampa le tristi vicende legate alla morte di Soldati che hanno prestato servizio presso i poligoni sardi, continuano a svolgersi indisturbate pesanti esercitazioni sulle nostre coste». Lo ha affermato la consigliera regionale indipendentista di SardignaLiberaClaudia Zuncheddu, depositando questa mattina una interpellanza sul progressivo incremento della militarizzazione della Sardegna e le pesanti attività militari in corso con l’esercitazione “Brillant Mariner 2013”.

 

«Come già denunciato più volte – afferma Zuncheddu – la militarizzazione del nostro territorio, dalla presenza italiana a quella francese, continua in violazione dei “principi di precauzione e di proporzionalità” sanciti dal diritto internazionale, delle direttive del Governo italiano e della stessa Commissione di inchiesta Parlamentare impegnata sul tema delle bonifiche e della chiusura del Poligoni Sardi, chiusura peraltro puntualmente smentita dal Capo di Stato Maggiore della Difesa».

 

«Le autorità militari – continua Zuncheddu – continuano a violare la legge, tenendo le popolazioni residenti completamente all’oscuro delle attività belliche svolte sul territorio. Il d.lgs. 66/2010 prescrive puntualmente che, anche di fronte a procedure di emergenza, quale è quella adottata repentinamente lo scorso mese nel poligono di Teulada, le popolazioni debbano essere preventivamente informate».

 

«Al problema della disinformazione, si aggiunge poi quello della sicurezza dei cittadini sardi: a tutt’oggi, infatti, non è pervenuta alcuna risposta in merito alle misure adottate per la tutela delle popolazioni e i relativi piani di evacuazione previsti dalla normativa. Si tratta – conclude Zuncheddu – di una vera e propria “violenza” nei confronti delle popolazioni: come risulta dalle numerose testimonianze dei residenti, tali esercitazioni creano esclusivamente sgomento e incertezza tra le popolazioni. E ciò che più spaventa è il silenzio della Regione e del Presidente Cappellacci attorno alla vicenda».


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