Zoro a “Siamo tutti migranti”: Ethnicus edizione speciale

Prende il via questa sera al Si’ e Boi di Selargius la decima edizione del festival delle culture migranti con un programma ricco di musica e la straordinaria partecipazione del giornalista Diego Bianchi “Zoro”, autore della trasmissione Gazebo che domani (sabato 25 luglio alle 20.30) ritirerà il premio Ethnicus per la comunicazione


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A 10 anni dalla prima edizione Ethnicus, il festival delle culture migranti, torna in Sardegna al teatro Si’ e Boi di Selargius, con un’edizione ridotta rispetto al passato, ma speciale per l’urgenza del messaggio che vuole veicolare.

Due giorni di musica, narrazioni, incontri, danze, performance, visioni per affermare con forza i principi che fin dal 2005 hanno ispirato Ethnicus.

“Siamo tutti migranti” è il titolo di questa nuova edizione, un’affermazione semplice e forse scontata, che però rimarca una profonda realtà: gli italiani e anche noi sardi siamo stati migranti, come lo sono ora altri popoli ai quali ci accomuna la stessa disperazione, la stessa speranza, la stessa illusione di raggiungere una terra accogliente, un porto sicuro, una terra senza guerre dove far crescere i propri figli.

Attraverso il linguaggio universale dell’arte e della musica sarà possibile coinvolgere il pubblico – cagliaritani, migranti e turisti – in modo forte ed emotivo.

In questa decima edizione sul palco all’aperto del Teatro Si’ e Boi di Selargius si alterneranno artisti, musicisti e attori indiani, sardi, lucani, africani, cittadini del mondo… L’apertura del festival (venerdì 24 ore 19.30) sarà affidata al trio sardo dei Begli Elementi (Giuseppe Boy, Marco Maxia, Stefano Sibiriu) e alla musica del compositore e pianista, nonché direttore artistico di Ethnicus, Rocco De Rosa (ore 21.00) che trasporterà il pubblico di Selargius in un viaggio emozionante sulle note del suo ultimo disco “Sonoaria” e che giovedì 23 alle 21 regalerà alla città di Serlargius e in particolare ai più piccoli la visione musicata dal vivo del lungometraggio di Charlie Chaplin “Il Monello”. L’associazione Sunu Gaal alle 20.30 presenterà il progetto di inclusione fra intervento scolastico e ricerca sociale BOLOO (Insieme).

Ospiti di eccezione di venerdì saranno i dodici artisti della compagnia indiana dei Milòn Mèla, guidati da Abani Biswas che chiuderanno la prima serata (venerdì 24 ore 22) incantando il pubblico con danze, suoni, colori e performance.

Quest’anno il festival si autofinanzia e si realizza soprattutto grazie ai legami che in questi 10 anni sono nati e si sono consolidati sotto il segno di Ethnicus. E’ il caso ad esempio dell’artista italo-etiopica Gabriella Ghermandi (già presente nell’edizione del 2009) e del lucano Canio Loguercio, accompagnato dall’organetto di Alessandro D’Alessandro che si esibiranno sul palco sabato 25 a partire dalle 19.30. Per il gran finale (ore 22.30) si torna in Sardegna con gli Almamediterranea (Roberto Usai, Pamela Strazzera, Santino Cardia, Diego Milia, Gigi Mirabelli, Emanuele Pusceddu, Fabrizio Lai) e il loro ultimo lavoro “Sentieri d’amore”.

Per la prima volta e come buon auspicio per il futuro, da quest’anno è stato istituito il premio Ethnicus per la comunicazione che verrà assegnato al giornalista Diego Bianchi “Zoro”, autore e ideatore della trasmissione televisiva Gazebo.

Il festival farà poi un’escursione virtuale in continente per collegarsi con Radio Ghetto Voci Libere, un’esperienza di comunicazione partecipata che dal 2012 tenta di dar voce ai braccianti africani delle campagne pugliesi.

Dal 23 al 26 luglio inoltre saranno esposte le opere di Ehsan Mehrbakhsh illustratore iraniano autore dell’immagine del festival.

L’ingresso al festival è di 10 euro a serata.

Organizzazione:

produzione: PENSAMENTUS
Direzione artistica: Rocco De Rosa
Direzione generale: Tore Usai

con il patrocinio di: Comune di Selargius

in collaborazione con: Teatro Si’ e Boi, L’Eptacordio, Dogmi srl, Baciando s’impara, STAND UP